A TUTTO COMPLOTTO - NON BASTAVANO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE, LA MERKEL E OBAMA.

ORA I COMPLOTTISTI TIRANO IN BALLO NIENTEPOPODIMENO CHE I ROTHSCHILD E UN PIANO SIONISTA DIETRO IL CRAC DELLA GRECIA

Un uomo mi ha spiegato che la colpa della crisi e del debito greco e di tutto è dei “sionisti”, in particolare dei Rothschild. L’uomo sosteneva che la City di Londra è in mano ai Rothschild e ai sionisti, come del resto la Federal Reserve Bank...

Mike Bird per http://uk.businessinsider.com 29 GIU 2015 11:50

Non si salva più nessuno, Grecia e creditori si sono asserragliati in trincea e continuano a rimpallarsi le colpe della crisi mentre la speranza di trovare una soluzione condivisa sul rifinanziamento del debito sta diventando sempre più improbabile. Secondo qualcuno ci sarebbe un complotto sionista architettato dai Rothschild dietro la crisi del debito e le trattative che paiono destinate a fallire.

Sono atterrato ad Atene ieri notte e mi sono immediatamente precipitato a intervistare le persone in fila agli sportelli del bancomat. Un gruppo di ragazzi mi ha aiutato a trovarne uno in un palazzo di via Sofocleous, che fino a pochi anni fa era la sede della borsa greca. Ho chiesto subito se c’era qualcuno della zona e una voce mi ha risposto: “Si, e ne siamo fieri!”.

La coda allo sportello non era lunghissima, circa 30 persone, e l’uomo che mi ha risposto ha iniziato a spiegarmi che la colpa della crisi, del debito greco e di tutto è dei “sionisti”, in particolare dei Rothschild: “Noi greci siamo ellenici – ha detto – le persone della luce. Ora la nostra luce non brilla più come un tempo perché stanno cercando di spegnerla. Non è colpa dei tedeschi, non è colpa dell’Europa, bisogna risalire fino alla causa del problema: vogliono frantumare la Grecia”.

L’uomo sosteneva che la City di Londra è in mano ai Rothschild e ai sionisti, come del resto la Federal Reserve Bank. Non gli ho chiesto come si chiamasse e nemmeno come voterà al prossimo referendum sul salvataggio e nemmeno quale partito appoggiasse, ma lo avrei indovinato facilmente.

Dai cenni che facevano, era chiaro che le altre persone in coda non condividevano le sue idee, ma nessun’altro ha voluto parlare, probabilmente perché avevano altri problemi a cui pensare. Allo sportello la tensione era palpabile e una ragazza olandese mi ha detto che nessuno sa quando le banche riapriranno né quale sportello avrà disponibilità di contanti.

Venti metri più in là, però, l’atmosfera era completamente diversa. I registratori di cassa tintinnavano, i giovani bevevano birra e i ristoranti erano pieni fino alle prime ore del mattino: il contrasto tra la spensieratezza che si percepisce per le strade e la preoccupazione delle persone che sperano di ritirare i propri soldi è stupefacente.

Ho scattato una fotografia nel quartiere di Monastiraki, vicino al mio hotel, verso mezzanotte: sicuramente non è il genere di atmosfera che uno si immagina possa esserci in un paese sull’orlo dell’abisso finanziario.

Categoria Economia

 

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