Obama usa la Nato solo come bastone

È, quindi, rimasta sul tappeto la cosa che premeva di più a Obama, mai come in questi giorni, cioè una politica aggressiva sullo scacchiere euro-orientale

 di Domenico Cacopardo Italia Oggi 14.7.2016

Il vertice Nato di Varsavia non è stato il solito incontro tra alleati, di quelli in cui si discute lo stato degli equilibri strategici mondiali e si definiscono le attività di breve e medio periodo attribuite all'organizzazione (militare). La trasformazione dell'alleanza in qualcosa di diverso, come il Ttip (il Trattato di cooperazione commerciale transatlantico), è stata accantonata, viste le difficoltà che incontra in Europa, soprattutto per le posizioni conservatrici della Francia poco disponibile a una vera e propria apertura dei mercati che la costringerebbe a un nuovo bagno di produttività e di riorganizzazione economica (anche l'Italia, nel breve, subirebbe un serio contraccolpo, compensato dalle possibilità di sviluppo successivo).

È, quindi, rimasta sul tappeto la cosa che premeva di più a Obama, mai come in questi giorni, cioè una politica aggressiva sullo scacchiere euro-orientale. E, in effetti, le più importanti decisioni riguardano il rafforzamento del dispositivo militare antirusso, con l'attiva partecipazione del presidente ucraino Poroshenko che, pur non facendo parte dell'alleanza, ha avuto un ruolo determinante nella definizione dei protocolli riguardanti il suo Paese, la Turchia, la Romania e la Bulgaria. Il fronte Sud (quello sul quale aveva puntato Hitler una volta fermato nell'avanzata su Mosca) torna a essere cruciale, anche perché milizie naziste sono parte sostanziale e integrante del regime di Kiev.

Una brigata internazionale (della quale faranno parte un centinaio di italiani, mera testimonianza di presenza, foriera, però, di grave pericolo) si schiera nelle nazioni baltiche ossessionate dall'orso delle steppe sui confini. Rimane sul posto la forza aerea Nato, da tempo colà dislocata. Segreto il dossier sugli armamenti speciali, anche atomici, schierati tra Polonia, Lettonia, Lituania ed Estonia. Finché non cambierà l'inquilino della Casa Bianca, non ci sarà alcuna iniziativa per porre riparo ai suoi disastri di politica estera. Prorogata la missione Nato in Afghanistan con ruolo primario di Italia, Germania e Turchia. Sempre sotto la sostanziale leadership americana. Il tempo per la ridefinizione degli equilibri non è ancora venuto.

www.cacopardo.it

Categoria Estero

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