TRUMP MANTIENE LE PROMESSE ELETTORALI E INIZIA A CACCIARE GLI IMMIGRATI CLANDESTINI

 RAID IN TUTTI GLI STATI UNITI . QUANDO OBAMA NE DEPORTAVA 450MILA L'ANNO LE LORO STORIE NON LE RACCONTAVA NESSUNO

Paolo Mastrolilli per ''La Stampa'' 13.22017

Decine di retate in diverse città, centinaia di immigrati illegali arrestati, e molti di loro già riportati in Messico. È il bilancio della «Operation Cross Check», lanciata durante la settimana scorsa dagli agenti dell' Immigration and Customs Enforcement, per applicare le direttive della nuova amministrazione. E questo proprio mentre il presidente Trump prepara un nuovo decreto contro l' accesso da sette Paesi islamici, per rimpiazzare il bando bocciato dalla Corte d' Appello di San Francisco.

I raid sono cominciati lunedì scorso e sono durati fino a venerdì, colpendo città come New York, Los Angeles, Atlanta, Chicago, San Antonio, ma anche intere regioni come la North e South Carolina, il Texas, il Kansas, e la Virginia. Gli agenti dell' Ice, sotto la guida dell' Homeland Security Department, si sono mossi in pieno giorno, fermando le persone nelle case, negli uffici, per le strade. Nella sola zona di Los Angeles sono state arrestati circa 160 illegali, e 37 di loro sono già stati rimpatriati in Messico.

L' ex generale Kelly, segretario della Homeland Security, ha detto che nella maggior parte dei casi si trattava di immigrati che avevano commesso reati, ma ci sono anche diverse occasioni documentate in cui le persone fermate non avevano mai avuto problemi con la legge.

Ad esempio il caso diventato ormai simbolico di Gaudalupe Garcia de Rayos, una messicana che viveva in Arizona senza documenti da quando aveva 14 anni, ma lavorava, aveva una famiglia, due figlie nate negli Usa, e ogni sei mesi si presentava alle autorità dell' immigrazione per confermare il suo permesso a restare. La settimana scorsa è stata arrestata e deportata.

Anche Obama cacciava gli illegali, arrivando ad un picco di 450.000 espulsioni nel 2016, forse anche per avere poi una leva politica da usare a sostegno della sua riforma del sistema. Nel secondo mandato però aveva rallentato, limitando le deportazioni ai criminali, e l' unica novità che era riuscito a introdurre era stato il Daca, cioè il provvedimento che proteggeva gli illegali portati negli Usa dai genitori quando erano bambini.

I nuovi raid invece vengono visti come l' inizio della linea Trump, che in campagna elettorale aveva promesso di espellere almeno 3 milioni di illegali, sui circa 12 milioni stimati negli Usa. Però sta includendo anche persone senza precedenti penali, e così sparge il terrore nelle famiglie come quella di Guadalupe. Alcuni osservatori sospettano che stia colpendo le «città santuario», cioè quelle come New York e Los Angeles che si rifiutano di collaborare con le deportazioni, per intimidirle.

I raid avvengono sullo sfondo della polemica per il bando, che ha rappresentato una prima seria sconfitta per il presidente.

Trump ha detto che già domani potrebbe presentare un nuovo decreto, per aggirare il primo e procedere con il blocco: «Non abbiamo tempo da perdere, il Paese è a rischio». Forse farà ancora ricorso contro la sentenza di San Francisco, ma andare alla Corte Suprema richiederebbe molto tempo e la vittoria non sarebbe garantita. Meglio quindi incassare la sconfitta e riscrivere il decreto, sperando di farlo stavolta in una maniera che sopravviva all' esame dei giudici. Trump va dritto per la sua strada perché pensa di essere stato eletto per garantire la sicurezza, e crede di aver la maggioranza degli americani dalla sua parte. Chi lo ostacola quindi lo aiuta, perché fa aumentare il suo consenso.

Categoria Estero

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