Londra, la verità di Luttwak: "Terroristi ammazzati in 8 minuti? Perché non è una buona notizia"
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"La Gran Bretagna è caduta negli stessi errori della Francia e del Belgio". Al primo sospetto, trovare il modo di liberarsi dell'individuo. Prigione o espulsione".
5 Giugno 2017 da www.liberoquotidiano.it
"La Gran Bretagna è caduta negli stessi errori della Francia e del Belgio". Più che addolorato, Edward Luttwak viene descritto dal Messaggero come "arrabbiato". Lo stratega americano, da sempre lucidissimo e durissimo sul terrorismo islamico, spiega cosa non ha funzionato nella macchina della sicurezza inglese dopo l'attentato di Londra di sabato sera: "Se la polizia aveva dei dossier su questi terroristi, vuol dire che non ha capito come si gestisce la sicurezza di un Paese. Crede che basti fare la biografia degli individui. Bisogna invece fare come l'Italia: al primo sospetto, trovare il modo di liberarsi dell'individuo. Prigione o espulsione".
In questo, sottolinea Luttwak, siamo maestri: "Se avete qualcuno che è a rischio anche lontano di diventare jihadista, dovete trovare il modo di fermarlo prima, dovete trovare la strada di bloccarlo, e così il numero diminuisce. Multatelo perché non ha la luce sulla bicicletta! Mettetelo in prigione perché non ha pagato le tasse! In Italia si fa così. Dovrebbero seguire il vostro esempio".
Il problema però è a monte, nella stessa natura del Corano e i luoghi in cui lo si insegna: "È pieno di passi che raccomandando ai fedeli di usare la violenza per spaventare gli infedeli, e spingerli a convertirsi. Non è vero che questi terroristi ci ammazzano perché odiano l'Occidente, ci ammazzano per spaventarci e farci convertire. Non odiano l'umanità, vogliono salvarla. C'è sempre stata la jihad, sin dall'inizio, e continua ad esserci dovunque si insegni il Corano, dall'India all'Afghanistan".
Il dramma, conclude Luttwak, è che dopo gli attentati tutti i governi si concentrano sul centro delle loro metropoli: "Non è affatto una buona notizia, a Londra come a Parigi si svuotano le periferie e si disloca la polizia nei centri storici, dove ci sono i turisti. La polizia a Parigi ora è nei Grands Boulevards. Si sceglie di proteggere i turisti invece che i cittadini. Ma intanto le periferie degradano. Il crimine cresce, le bande la fanno da padrone, la qualità della vita peggiora. Si entra in una spirale, si rischia l' anarchia, una situazione cioé che non può che peggiorare anche il terrorismo".
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