La sinistra rischia di fallire sul fronte dell'immigrazione

Mariano Rajoy guida un governo di minoranza, mentre il presidente francese appare fortissimo solo per il nanismo dei suoi avversari, ma ha una base di consenso assai ristretta.

 di Sergio Soave  Italiaoggi, 5.7.2017  da www.italiaoggi.it

L'Italia rischia di perdere irrimediabilmente la partita europea sull'immigrazione, anche perché ha scelto obiettivi irrealistici (anche se del tutto giustificati). Chiedere a paesi come la Spagna e la Francia di accogliere quote dell'immigrazione economica, come si è fatto, mette in difficoltà quei governi, che, in realtà, sono quasi altrettanto deboli dei nostri. Mariano Rajoy guida un governo di minoranza, mentre il presidente francese appare fortissimo solo per il nanismo dei suoi avversari, ma ha una base di consenso assai ristretta.

All'Europa si possono chiedere norme, come quelle più stringenti per i soccorsi umanitari che indipendentemente dalla volontà dei promotori agevolano l'azione degli scafisti negrieri e, soprattutto, si possono chiedere fondi. Su questi fronti si può rompere il blocco dei paesi nordici e orientali: se si è fatto un accordo per conferire miliardi alla Turchia, nonostante tutto, se ne può fare uno per far pagare una parte consistente del costo dell'accoglienza e delle spese per stabilizzare la Libia (che vuol dire pagare le tribù più di quanto le paghino gli scafisti, al di là delle chiacchiere).

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Il realismo che tutti riconoscono al ministro dell'interno, Marco Minniti, fa sperare che si tratti proprio di questo. Se invece si pensa davvero a imporre un cambiamento radicale di politica all'Europa, alla Francia e alla Spagna, si alimentano illusioni che finiranno alla fine, quando si faranno i conti con l'esito deludente, ad alimentare le spinte antieuropee e sovraniste.

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Sull'immigrazione la sinistra è in difficoltà in tutta Europa, si dibatte tra lo spirito umanitario a buon prezzo delle élites intellettuali e la rabbia che serpeggia negli strati popolari. Senza trovare un approccio equilibrato e convincente a questo problema di dimensioni temporali e quantitative impressionanti, si rischia di finire nell'irrilevanza, è già capitato alla sinistra francese, si può replicare facilmente in Italia, mentre ci si balocca sulla questione delle leadership e delle alleanze future di formazioni che partite dall'orgogliosa opzione maggioritaria si stano gradualmente riducendo a pezzi frammentari di un sistema politico già frammentato.

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