Tutto quello che non torna nell’attacco israeliano in Siria

Perché prima e durante quell’attacco, i movimenti delle forze in campo in quel settore mostrano come ci sia ancora un’ombra che aleggia sulla battaglia nei cieli del Mediterraneo orientale.

SET 19, 2018  LORENZO VITA www.occhidellaguerra.it

L’attacco in Siria da parte dell’aviazione israeliana e l’abbattimento dell’aereo russo Il-20 colpito per errore dalla contraerea di Damasco sono ancora avvolte da un alone di mistero. Qualcosa non torna. E lo dimostra anche la catena di accuse, smentite e ammissioni da parte della Russia. Perché prima e durante quell’attacco, i movimenti delle forze in campo in quel settore mostrano come ci sia ancora un’ombra che aleggia sulla battaglia nei cieli del Mediterraneo orientale.

L’attacco è avvenuto nella notte di lunedì. Il ministero della Difesa russo ha pubblicato una mappa che indica la zona dell’attacco e la presenza russa e di altre potenze, oltre al tracciamento della reazione dei sistemi anti-aerei siriani. Come si può evincere dalla mappa, i russi non hanno evidenziato solo gli F-16 israeliani accusati di essere autori del bombardamento e di essersi “coperti” dietro l’aereo russo colpito dal missile dell’anti-aerea di Damasco, ma ci sono anche una nave israeliana e una nave francese, precisamente la fregata Auvergne.

Il coinvolgimento francese

Su questo punto, e cioè sulla presenza di quella nave francese, è opportuno fare un approfondimento. I militari russi hanno dichiarato subito dopo l’attacco che i radar avevano registrato “lanci di missili dalla fregata francese Auvergne, che era in quella zona”. Dopo questa indicazione, o meglio, accusa, da parte di Mosca, è arrivata una smentita da parte della Difesa francese: ma è stata una smentita particolarmente specifica.

Come ha scritto Reuters, citando il portavoce dei militari di Parigi Patrik Steiger, la Francia ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’incidente che ha causato l’abbattimento dell’Ilyushin-20. Ma questo significa che la Francia non ha negato apertamente di aver preso parte all’attacco missilistico. E del resto i radar russi non avrebbero potuto sbagliare sul lancio di missili da crociera da una fregata francese, perché l’accusa è stata particolarmente specifica. E finora non sono mai arrivate smentite sul coinvolgimento nel raid.

Una presa di posizione che lascia ancora perplessi. La Francia ha effettivamente preso parte a un attacco contro la Siria? Da un punto di vista militare, non è un mistero che i francesi abbiano interesse a essere coinvolti in maniera sempre più netta nel conflitto siriano. Ma certo è impossibile provare che sia avvenuto un attacco.

Nelle ultime settimane, le accuse di Emmanuel Macron contro il governo di Bashar al Assad si sono fatte molto pungenti. E il fatto che questo bombardamento sia giunto proprio in concomitanza dell’accordo su Idlib da parte di Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin, indica che la volontà è stata anche quella di mandare un segnale sull’equilibrio delle forze in campo.

L’esclusione delle altre forze dall’area nord-occidentale della Siria non piace a molti. Il monito francese, unito all’attacco di aprile e al coinvolgimento delle forze speciali di Parigi nel nord-est del Paese, rende evidente che la Francia vuole essere riconosciuta come potenza determinante nella guerra. E quindi un possibile lancio di missili dall’Auvergne, per ora solo sospettato, non va escluso del tutto.

Qualcosa di strano nei cieli siriani

Ma che qualcosa fosse nell’aria, nella notte di lunedì, è stato reso evidente anche da altri elementi. Come scrive Haaretz, i cieli di quell’area della Siria, in quelle ore erano particolarmente densi di aerei. Sicuramente c’erano anche aerei israeliani e probabilmente anche francesi. L’Il-20 è un aereo che vola costantemente in quella zona così come gli aerei-spai americani.

Inoltre, ore prima dell’attacco, “i radar civili hanno anche monitorato i velivoli della Royal Air Force britannica, che, insolitamente, avevano acceso i loro transponder”. Probabilmente, gli aerei della Raf volevano indicare la loro presenza anche per evitare qualsiasi coinvolgimento nello scambio di missili su Latakia. E questo confermerebbe che Israele aveva comunicato l’attacco.

Possiamo quindi essere certi degli elementi base dell’attacco: raid israeliano, reazione dell’antiaerea di Damasco, abbattimento dell’aereo russo. Ma per il resto, esistono questioni ancora oscure che non sono sembrano destinate a essere chiarite nell’immediato. La sicurezza delle accuse russe così come le smentite rapide e molto secche di Francia e Stati Uniti lasciano perplessi. Insomma, lunedì notte qualcosa sembra essere andato storto. E continua a persistere qualcosa di non detto che sembra essere particolarmente importante.

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