Un aereo straniero bombarda una base della Wagner nella Repubblica Centrafricana

L’unica cosa certa della vicenda emersa in queste ore è che, nella giornata di lunedì, un aereo ha sorvolato parte del territorio della Repubblica Centrafricana e ha sganciato ordigni su alcuni obiettivi militari

Mauro Indelicato 30.11.2022 ilgiornale.it lettura4’

Inside the news over the world. L’unica cosa certa della vicenda emersa in queste ore è che, nella giornata di lunedì, un aereo ha sorvolato parte del territorio della Repubblica Centrafricana e ha sganciato ordigni su alcuni obiettivi militari. Stando a quanto riferito dalle autorità locali, uno di questi obiettivi era un vecchio impianto per la lavorazione di cotone trasformato in una base militare. La stessa usata da quelli che il governo di Bangui ha chiamato “consiglieri e alleati”. Ma che, secondo il governo francese e l’Onu, altro non sono che militari della Wagner, l’agenzia di contractors russa presente nel Paese da diversi anni. Un episodio definito grave dalle autorità centrafricane, le quali hanno denunciato la violazione del proprio spazio aereo ma non hanno saputo identificare il mezzo utilizzato per compiere il bombardamento.

Dov’è avvenuto il raid

A essere convolta dall’azione del misterioso aereo è stata la cittadina di Bossangoa. Situata nella prefettura di Ouham, nella parte nord occidentale del Paese, la sua posizione è altamente strategica. Si trova infatti lungo il corso del fiume Bahr Sara, uno dei più importanti dell’area, e qui convergono alcune delle arterie stradali più vitali del Paese. A partire dalla Route National 1, la strada che conduce nella capitale Bangui, e le varie ramificazioni che collegano la cittadina con le regioni centrali. Ma soprattutto, da qui il confine con il Ciad dista appena 150 km.

Non è un caso che Bossangoa sia stata, nel corso della storia recente, sempre al centro dei più importanti avvenimenti che hanno coinvolto (e sconvolto) la Repubblica Centrafricana. Negli ultimi anni qui hanno preso piede molti gruppi legati al Cpc (Coalizione dei Patrioti per il Cambiamento). Si tratta della formazione di ribelli in lotta contro l’attuale governo del presidente Faustin-Archange Touadéra. Sono considerati vicini all’ex presidente François Bozizé, la cui deposizione avvenuta nel 2013 ha avviato la guerra civile tutt’ora in corso.

L’importanza strategica di Bossangoa è data anche dalle tante coltivazioni di cotone, molto ricercate nel mercato internazionale. Proprio all’interno di un ex stabilimento per il trattamento di cotone, situato sulle rive del Bahr Sara, negli anni si sono alternate tutte le varie forze internazionali presenti nella zona. La struttura prima è stata trasformata in base militare dai soldati francesi inviati da Parigi nell’ambito della missione Sangaris. Successivamente hanno preso posto i caschi blu della missione Minusca. Dal 2021, come sottolineato su AgenizaNova, qui sono stati stanziati i “consiglieri militari alleati” del governo di Bangui. Ossia le forze dei contractors della Wagner. Il misterioso aereo che ha bombardato Bossangoa, come riferito su Jeune Afrique dal sindaco Pierre Denamguere, ha preso di mira proprio l’ex stabilimento di cotone. L’obiettivo quindi era bombardare le forze della Wagner.

Perché militari della Wagner sono presenti in Repubblica Centrafricana

Denamguere ha parlato di danni non ingenti nella base dei contractors russi. Inoltre non ci dovrebbero essere feriti. L’attacco però politicamente ha del clamoroso, perché è andato a prendere di mira i principali alleati delle forze governative. Se ad attaccare fossero stati i ribelli, l’episodio sarebbe ricollegabile alle dinamiche della guerra civile in corso. Il raid aereo però è stato compiuto con un mezzo sicuramente proveniente dallo spazio aereo di un altro Paese. Molto probabilmente, come fatto intendere dallo stesso sindaco di Bossangoa, l’aereo è arrivato dal vicino Ciad.

Le forze Wagner si trovano nella regione di Ouham per aiutare il governo centrale nel recupero integrale della zona. Il presidente centrafricano Touadéra da anni ha iniziato un ufficioso percorso di avvicinamento a Mosca. Ufficioso appunto e non ufficiale, perché il Cremlino non ha mai inviato truppe nel Paese ma ha favorito l’arrivo di decine di contractors indicati come non meglio precisati “consiglieri militari” dal governo di Bangui. Ma non è un mistero che si tratti per l’appunto del personale della Wagner, la società fondata dal “cuoco di Putin”, Evgenij Prigozin. Del resto simili operazioni da parte russa sono in corso in altri Paesi africani, a cominciare dal Mali.

Le possibili conseguenze

Fonti ufficiali del governo centrafricano hanno promesso una rapida reazione. Per Bangui quanto accaduto ha rappresentato una vera umiliazione: nessuno si è accorto di un aereo entrato da un altro Paese e nessuno è riuscito a intercettarlo. “Si tratta di un atto ignobile perpetrato da nemici della pace – si legge in una nota delle autorità di Bangui – questo gesto non resterà impunito ed è stata già disposta l’apertura di un’inchiesta giudiziaria per accertare le responsabilità dell’accaduto”.

Ma è chiaro come l’episodio non riguardi solo le vicende interne alla Repubblica Centrafricana. I militari della Wagner rappresentano il braccio armato del Cremlino in tutti i principali dossier seguiti da Mosca. Compreso ovviamente il dossier relativo alla guerra in Ucraina. Quanto accaduto potrebbe essere un “semplice” segnale lanciato a Bangui, così come anche un importante avvertimento per Mosca e per i contractors di Prigozin.

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