In tv Macron ribadisce la necessità della riforma delle pensioni: "È per il bene della nazione"

"Stiamo preparando il paese per il suo futuro", ha detto il presidente della Repubblica. Che ha aggiunto come "le proteste siano legittime", ma che i sindacati hanno le loro colpe per non aver cercato un compromesso

22.3.2023 foglio.it lettura2’

La riforma delle pensioni "proseguirà il suo cammino democratico" e "dovrebbe entrare in vigore entro la fine dell'anno" perché è "necessaria". Il presidente francese, Emmanuel Macron, intervistato in diretta su France 2 e TF1, ha ribadito la necessità di "andare avanti", perché riformare le pensioni "è nell'interesse superiore della nazione". in quanto "è l'unico modo di riportare il sistema previdenziale in equilibrio": "Stiamo preparanando il paese per il suo futuro". Va avanti il presidente della Repubblica, incurante di tutte le proteste e il calo della popolarità: è all'ultimo mandato, non si gioca la rielezione.

Macron da un lato ha attaccato i sindacati colpevoli di non aver nemmeno tentato di avanzare una “proposta di compromesso sul testo della riforma" e che anzi “il compromesso è stato fatto dal governo con Parlamento, abbassando da 65 a 64 l'età pensionabile”. Dall'altro ha aperto a una discussione con le parti sociali , già “nelle prossime settimane”, a proposito "dell'età pensionabile per i lavori usuranti, la ricerca di soluzioni per aumentare l'occupazione soprattutto nelle zone dove il disagio sociale è maggiore".

Macron ha in ogni caso riconosciuto la legittimità delle proteste: "Quando i sindacati e i lavoratori organizzano cortei perché sono contrari a questa riforma, io li rispetto". Ha però sottolineato di "non accettare la violenza quando si è scontenti di qualcosa: siamo una grande nazione e un grande popolo che può dotarsi di persone responsabili che hanno una legittimità politica. Il presidente della Repubblica e i parlamentari sono eletti dal popolo. Anche i sindacati sono legittimi, ma non è accettabile che dei gruppi utilizzino la violenza per aggredire, come in questi giorni, dei sindaci, degli esponenti della Repubblica che sono favorevoli alla riforma. Non è accettabile che utilizzino una violenza senza regole perché sono scontenti di qualcosa".

Intanto gli scioperi e le proteste continuano in tutto il paese. A Rennes un corteo di marinai e studenti ha cercato di raggiungere il Parlamento della Bretagna. La polizia è intervenuta per fermarli e sono iniziati gli scontri: manganellate, cariche, lancio di fumogeni ai quali i manifestanti hanno risposto con qualche petardo e barricate di bidoni della spazzatura dati alle fiamme. L'intervento dei mezzi spara acqua è riuscito a disperdere la folla. Alle 13 la prefettura di Ille-et-Vilaine ha annunciato tre feriti e l'arresto di sei persone.

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