Così la penisola coreana è diventata il crocevia delle armi per la guerra in Ucraina

Tanto la Corea del Sud quanto la Corea del Nord, sono più volte finite sotto i riflettori per la stessa ragione: l’invio, più o meno diretto, di armi a beneficio delle due parti coinvolte nel conflitto.

Federico Giuliani 20.4. 2023 ilgiornale.it lettura3’

La penisola coreana dista oltre 7mila chilometri dall’Ucraina. Ci si potrebbe aspettare che la guerra in corso tra Kiev e Mosca non riguardi le due Coree. Eppure, tanto la Corea del Sud quanto la Corea del Nord, sono più volte finite sotto i riflettori per la stessa ragione: l’invio, più o meno diretto, di armi a beneficio delle due parti coinvolte nel conflitto.

Seul, pur non avendo ufficialmente spedito armi o aiuti letali al governo ucraino, ha incassato svariati miliardi di dollari dalla vendita di armamenti verso Paesi impegnati, a loro volta, a sostenere le truppe di Volodymyr Zelensky. In altre parole, la Corea del Sud ha coperto gli stock di quei Paesi terzi impegnati a sostenere l’esercito ucraino, evitando che questi potessero restare a corto di armi.

Su Pyongyang ci sono invece meno certezze. Secondo gli Stati Uniti, la Corea del Nord starebbe aiutando la Russia di Vladimir Putin, in particolare accettando di scambiare armi per cibo o altre risorse. Questa voce non è stata confermata, non ci sono prove certe, ma i rappresentanti statunitensi l’hanno più volte rimarcata nel tentativo di condannare il sostegno che Kim Jong Un avrebbe fornito al Cremlino.

In ogni caso, l’aspetto curioso riguarda l’intera penisola coreana che, tra voci, indiscrezioni e certezze, potrebbe presto trasformarsi in un vero e proprio crocevia di armamenti diretti verso l’Ucraina (e non solo).

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esportazioni di armi della Corea del Sud

Nel 2022, le esportazioni di armi della Corea del Sud sono aumentate del +140% raggiungendo il valore record di 17,3 miliardi di dollari. La maggior parte dell’incasso proviene da un accordo da 12,4 miliardi con la Polonia per la vendita di carri armati, obici, aerei da combattimento e lanciarazzi multipli. Come detto, Seul si è rifiutata di foraggiare direttamente Kiev. Al contrario, i sudcoreani hanno incrementato il loro export di armi a livello globale verso molti dei Paesi impegnati a sostenere l’Ucraina inviando i propri aiuti militari.

A differenza di tante altre nazioni, anche dopo la fine della Guerra fredda la Corea del Sud ha mantenuto una solida catena di approvvigionamento della difesa interna, con lo specifico obiettivo di soddisfare la domanda delle proprie forze armate e difendersi dalla Corea del Nord. Gli ordini ricevuti da Varsavia hanno rappresentato una grande manna economica per il governo guidato dal conservatore Yoon Suk Yeol, che ha promesso di fare di Seul il quarto esportatore di armi entro il 2027, dopo Stati Uniti, Russia e Francia.

Ricordiamo che, dal 2017 al 2021, e secondo lo Stockholm International Peace Research Institute, la Corea del Sud è stata la nazione in più rapida crescita tra i primi 25 esportatori di armi al mondo, classificandosi all’ottavo posto con una quota del 2,8% del mercato globale. Hanwha Aerospace, il più grande appaltatore della difesa sudcoreano, è ora più impegnato che mai nel tentativo di aumentare la propria capacità produttiva di ben tre volte entro il prossimo anno.

Le voci sulla Corea del Nord

Così come la Corea del Sud, pur camminando su un fragile equilibrio, sta indirettamente supportando gli Stati Uniti – che dal canto loro hanno chiesto ai Paesi partner di sostenere lo sforzo bellico di Kiev – oltre il 38esimo parallelo la Corea del Nord, negli stessi termini, starebbe aiutando la Russia.

Lo scorso gennaio Washington, utilizzando come fonte alcune immagini satellitari, aveva sollevato l’attenzione internazionale su sospetti vagoni ferroviari russi in transito dal territorio russo a quello nordcoreano, e viceversa, in molteplici viaggi di andata e ritorno. La Casa Bianca parlava di almeno una consegna nordcoreana di razzi e missili avvenuta da Pyongyang all’indirizzo dell’organizzazione paramilitare Wagner Group, impegnata a combattere nella guerra in Ucraina a sostegno di Mosca.

Nel frattempo, la Russia ha messo in guardia la Corea del Sud dall’invio di armi all’Ucraina, dopo che Seul ha aperto la porta a possibili aiuti militari a Kiev in caso di attacco civile russo su larga scala. “L’inizio delle forniture di armi significherà indirettamente una certa fase di coinvolgimento in questo conflitto”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. L’ex presidente russo, Dmitry Medvedev, ha rincarato la dose affermando che Mosca potrebbe a sua volta inviare armi alla Corea del Nord nel caso in cui il Sud facesse altrettanto con l’Ucraina.

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