Addio agli aerei spia. Il leggendario aereo spia U-2 “Dragon Lady Cosa succede in America

L’aereo spia più famoso del mondo, protagonista delle fasi più intense della Guerra fredda, è prossimo al pensionamento.
Davide Bartoccini 7.5.2023 ilgiornale.it lettura2’

L’aereo spia più famoso del mondo, protagonista delle fasi più intense della Guerra fredda, è prossimo al pensionamento. L’Air Force degli Stati Uniti ha infatti annunciato le date di avanzamento del programma di ammodernamento dell’intera flotta che prevede, tra le altre, il ritiro del leggendario aereo spia U-2 “Dragon Lady” entro il 2026. Lasciando aperto l’interrogativo su quale vettore sostituirà l’affusolato apparecchio dalla straordinaria apertura alare che, fin dalla seconda metà degli anni ’50, sorveglia e spia gli avversari di Washington. Non a caso fu proprio un aereo spia del modello U-2 a scattare, nell’ottobre del 1962, le foto aeree attraverso le quali venne identificata l’installazione di rampe missilistiche per missili Irbm amabili con testate nucleari nei pressi di San Cristobal, sull’isola Cuba.

I vertici dell’aeronautica statunitense hanno preso in considerazione già da tempo il piano di ritiro dell’intera flotta di aerei spia U-2, avanzando la richiesta al Congresso, di concerto con l’eventuale ritirato dei droni di sorveglianza RQ-4 Global Hawk che non si devono essere dimostrate sentinelle “adeguate” a raccogliere il testimone del longevo aero spia della Lockheed. Questa decisione lascerebbe tuttavia scoperto un ruolo di sensibile importanza nella forza aerea americana che, a un decennio da ora, dovrebbe così rinunciare non solo agli aerei da ricognizione ad alta quota che hanno sempre monitorato i confini avversari (sono stati impiegati anche a ridosso dei confini ucraini nella recente crisi che ha portato alla guerra), ma anche ai Global Hawk in virtù delle necessarie quadrature di bilancio.

Le precedenti analisi sui bilanci avevano previsto un ritiro dal servizio della flotta U-2 entro la metà del decennio corrente, mentre la richiesta dello scorso anno non specificava quando la cellula sarebbe andata in pensione, azzerandone però i fondi per la modernizzazione del vettore nel post 2025. La cellula base dell’aereo spia richiesto dalla Cia diretta da Allen Dulles, figlia del Progetto Aquatone approvato dal presidente Eisenhower per un esborso di 20 milioni di dollari dell’epoca per unità a fronte una prima generazione di 20 aerei spia, è stata sottoposta a numerosi ammodernamenti sul piano strutturale, delle dotazioni specifiche e dell’avionica, nonostante abbia mantenuto la linea generica di lungo e affusolato aereo tutto nero cha siamo abituati a vedere nelle fotografie.

Secondo i documenti e la lista di priorità del Pentagono, l’attuale flotta di aerei spia – composta da 27 apparecchi che dalla Beale Air Force Base, in California, che fanno “rotazione” nelle diverse installazioni militari in tutto il mondo – potrà essere mantenuta in auge fino al settembre del 2025. Poi i fondi ad essa destinati dovranno essere investiti su altre piattaforme in forza della loro priorità.

Le indiscrezioni prevedono che il taglio alle flotte di spionaggio e sorveglianza avvenga a vantaggio dei “sensori spaziali“, ossia della rete di satelliti che sono ugualmente in grado di raccogliere immagini ad alta quota, e con le nuove tecnologie possono evidente sopperire ai compiti svolti dagli U-2 e degli RQ-4. I vertici dell’Us Air Force reclamano tuttavia un sostituto adeguato per l’U-2 e l’RQ-4, ricordando come l’intelligence abbia sempre fatto affidamento su questo tipo di vettori, nonostante i satelliti.

Le “Dragon Ladies” dell’Usaf, di cui ricordiamo i piloti in tuta pressurizzata gialla, quasi fossero astronauti, hanno recentemente ricoperto un nuovo ruolo come “banco di prova” per una serie di tecnologie di ricognizione e comunicazione tra le avanzate del mondo – Defense News cita il programma Advanced Battle Management System, che mira a “migliorare notevolmente le capacità di condivisione dei dati tra le risorse militari”- prestandosi al vaglio delle nuove strumentazione dotate della famigerata Intelligenza Artificiale che presto o tardi ruberà loro il posto. Consegnando il compito di sorveglianza e spionaggio aereo nelle ali dei droni e nei sensori delle unità cyberspaziali.

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