1-L'EDITORIALE DELL'ELEFANTINO L'assedio contro Israele: l'Onu vota il cessate il fuoco a Gaza, Biden non si oppone

2-- MEDIO ORIENTE Cosa cambia tra Israele e Hamas dopo la risoluzione Onu. Il nodo Rafah

25.3.2024 Giuliano Ferrara, Fabiana Magrì ilfoglio.it lettura2’

1-L'EDITORIALE DELL'ELEFANTINO L'assedio contro Israele: l'Onu vota il cessate il fuoco a Gaza, Biden non si oppone

Così Netanyahu e Tsahal sono diventati il capro espiatorio dell’opinione pubblica internazionale e degli establishment umanitari. Hamas esulta. Un brutto segno

GIULIANO FERRARA 25 MAR 2024 estratto

E’successo il peggio nella forma proverbiale: tanto tuonò che piovve. Mentre il terrore jihadista induce o obbliga Putin, con sua soddisfazione ormai paranoica, a rovesciare la clamorosa insicurezza interna in una ripresa furiosa e vendicativa della guerra all’Ucraina, sfiorando interessi ormai vitali della stessa Nato, sull’altro fronte la guerra contro i jihadisti di Hamas entra in un clamoroso stallo politico e militare con il voto di astensione americano, nel Consiglio di sicurezza Onu, sulla tregua del Ramadan, senza la condizione del rilascio degli ostaggi, un gesto umanitario che provoca la fredda ritorsione di Netanyahu indebolito e un’acre divisione tra alleati e partner storici. Putin non ha opinione pubblica e parlamenti con cui fare i conti, la guerra è guerra anche se per un tempo fu chiamata operazione speciale, Biden e Netanyahu sì. Il primo deve destreggiarsi tra le diverse fronde del partito democratico e dello stesso establishment della diaspora ebraica americana, questa volta strategicamente divisi sull’appoggio incondizionato a Israele nell’impresa anti Hamas a Gaza, e fronteggiare l’assalto ultrademagogico trumpiano; il secondo è al centro di una guerra politica per il potere che comincia a liberarsi di ogni scrupolo di unità nazionale, un tutti contro tutti e un si salvi chi può al quinto mese dell’autodifesa in terra palestinese. Visto da Teheran, da Mosca, da Pechino, dalla Beirut degli Hizbollah, dalla Siria, dallo Yemen e dal bunker in cui si nasconde il capo di Hamas, Sinwar, il momento ha la sua magia. Visto da Gerusalemme, da Bruxelles, Parigi, Berlino, Londra e Washington, per non parlare degli stati europei dell’est, il momento è proprio tosto..

2-- MEDIO ORIENTE Cosa cambia tra Israele e Hamas dopo la risoluzione Onu. Il nodo Rafah

FABIANA MAGRÌ 25 MAR 2024

Le due parti in causa, il governo Netanyahu e l'organizzazione terroristica, hanno letto l’astensione americana come un cambio di passo ai danni dei primi e a vantaggio dei secondi. Ma la Casa Bianca sostiene che si sbagliano entrambi. Cosa dobbiamo aspettarci adesso, soprattutto al valico con l'Egitto

Tel Aviv. La posizione degli Stati Uniti sulla risoluzione approvata oggi dal Consiglio di sicurezza dell’Onu ha scatenato ogni genere di reazioni, commenti e interpretazioni. La delibera si è concentrata su tre richieste principali: un cessate il fuoco immediato durante il mese di Ramadan (ormai per metà già trascorso) che porti a una tregua duratura, una altrettanto immediata liberazione degli ostaggi israeliani sequestrati a Gaza e un ancora più massiccio ingresso di aiuti umanitari a Gaza. Le due parti in causa, Israele e Hamas, hanno letto l’astensione americana come un cambio di passo ai danni dei primi e a vantaggio dei secondi. Ma la Casa Bianca sostiene che si sbagliano entrambi.

Commenti   

#1 walter 2024-03-26 09:35
La tregua a Gaza non passa dalle carezze ad Hamas, ma dalla fine del suo dominio
CLAUDIO CERASA 26 MAR 2024 ilfoglio estratto

Sarebbe bello considerare la risoluzione Onu un punto di svolta positivo del conflitto in medio oriente, ma ha ragione il premier Netanyahu: il cessate il fuoco si trasformerà in un'arma negoziale. Così cedere al terrore non è più considerato un tabù

Sarebbe bello, incoraggiante e consolatorio osservare la risoluzione votata ieri al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a favore del cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza come un punto di svolta positivo del conflitto in medio oriente, come un elemento nuovo capace di spingere le parti a trovare finalmente un’intesa utile ad avvicinare la fine del conflitto. Sarebbe bello, incoraggiante e consolatorio leggere nella scelta fatta dagli Stati Uniti, che per la prima volta dal 7 ottobre a oggi non hanno posto il veto su una risoluzione che chiede un cessate il fuoco non condizionato al rilascio degli ostaggi, un segnale di “pace”. Sarebbe bello, incoraggiante e consolatorio essere ottimisti rispetto alle conseguenze del voto alle Nazioni Unite.

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