DALL’IRAN 222 MILIONI DI DOLLARI AI MACELLAI DI HAMAS – L’ESCLUSIVA DEL "TIMES" CON LE LETTERE E LE TABELLE DEI FINANZIAMENTI DEI

 L’ESCLUSIVA DEL "TIMES" CON LE LETTERE E LE TABELLE DEI FINANZIAMENTI DEI TURBANTI DI TEHERAN A GAZA DAL 2014 AL 2020 –

13.4.2024 dagospia.com lettura2’

CHE I FONDI SONO STATI CONSEGNATI IN CONTANTI A SINWAR E IN UN CASO A UN UOMO CHIAMATO ABU AL ABED, CHE SI PENSA SIA ISMAIL HANIYEH, UNO DEI LEADER DI HAMAS CHE VIVE IN QATAR - SECONDO IL MOSSAD, IL FINANZIAMENTO È SERVITO A COSTRUIRE L’ARSENALE DI MISSILI E DI ARMI UTILIZZATO DURANTE L’ATTACCO A ISRAELE DEL 7 OTTOBRE..

Estratti da il Foglio

“In allegato c’è la tabella dei pagamenti ricevuti dall’Iran tra il 2014 e il 2020”, scrive Marwan Issa, chief of staff di Hamas (si firma Abu al Baraa), a un uomo chiamato Abu Ibrahim, che tutti quanti conosciamo come Yahya Sinwar, il capo di Hamas a Gaza.

E’ la prima delle due lettere che il Times di Londra ha pubblicato in esclusiva: le ha visionate Anshel Pfeffer, autore di una famosa biografia del premier israeliano Benjamin Netanyahu, e giornalista in medio oriente dal 1996.

In tutto ci sono i dettagli di almeno 222 milioni di dollari che l’Iran ha dato ad Hamas. La prima lettera risale al 2020 e mostra i pagamenti che la Repubblica islamica d’Iran ha fatto al gruppo terroristico palestinese a partire dal luglio 2014: in totale 154 milioni di dollari in sei anni. Tra i commenti si vede che i fondi sono stati consegnati in contanti a Sinwar e in un caso a un uomo chiamato Abu al Abed, che si pensa sia Ismail Haniyeh, uno dei leader di Hamas che vive in Qatar, definito capo dell’ufficio “politico” di Hamas.

La seconda lettera è scritta a mano, risale al novembre del 2021 e fornisce il dettaglio dei fondi arrivati in seguito al conflitto contro Israele di quell’anno: 58 milioni di dollari, la singola somma più alta di tutte. Ci sono anche i dettagli di come i fondi sono stati allocati all’“apparato”, che è l’ala militare di Hamas, all’ala politica e 2 milioni di dollari che sono andati direttamente a Sinwar.

Secondo la ricostruzione, i fondi erano arrivati dall’Iran a Beirut portati da alcuni Guardiani della rivoluzione e dati ai loro contatti di Hamas. Saeed Izadi, che nelle lettere è chiamato Haj Ramadan, è uno dei corrieri, il capo della divisione palestinese dentro alle forze al Quds iraniane, che coordina i finanziamenti delle operazioni con Hamas, il Jihad islamico e altri gruppi palestinesi.

Fino alla fine di marzo, il capo di Haj Ramadan era Mohammad Reza Zahedi, comandante di al Quds in Siria e in Libano, ucciso da uno strike israeliano a Damasco il primo aprile – era il comandante più alto in grado dei sette che sono stati uccisi, ed è la vendetta di questo attacco che le intelligence internazionali considerano “imminente”.

Secondo i servizi israeliani, Zahedi passava il denaro a Saleh al Arouri, leader militare di Hamas a Beirut, ucciso in un altro strike di Tsahal a gennaio nel quartiere Dahya, roccaforte di Hezbollah nella capitale libanese.

Da Beirut il denaro arrivava a Gaza attraverso una rete di cambiavalute, che usavano sia conti in criptovalute sia un sistema di crediti per i commercianti a Gaza: il ricevente finale era Issa. Uno dei più importanti cambiavalute libanesi, Mohammad Surur, è stato trovato morto con molti colpi alle gambe questa settimana, in un paesino vicino a Beirut.

(...) Secondo l’intelligence israeliana, il finanziamento è continuato almeno fino al 7 ottobre ed è servito a costruire l’arsenale di missili e di armi utilizzato durante l’attacco a Israele di quel giorno

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