“Restituire gli ostaggi, deponete le armi”. La richiesta dell’UE ad Hamas che ha pianificato la guerra
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Della “carestia” che si imputa a Israele più volte è stata verificata l’irrealtà, e mentre si continua a ripetere l’accusa di “genocidio”
Fiamma Nirenstein 22.5. 2025 alle 08:34 ilriformista.it lettura3’
Le proteste europee contro Israele sono talmente sbagliate, disinformate, moralmente strabiche, che i macellai di Hamas le lodano e le associano alla loro politica perché, dicono, esprimono il rifiuto della “occupazione fascista”, del “genocidio” e della politica di carestia certo pianificata del governo israeliano. E l’Europa ci sta, mentre in modo cialtrone e disorganizzato – su 27 solo in 10 hanno votato la risoluzione – vuole che Israele cessi di combattere e che, al contempo, faccia entrare in massa camion di aiuti umanitari, anche se non importa in quali mani cadrà il loro contenuto. Lo chiede mentre, peraltro, questo processo irreversibile è già iniziato.
Della “carestia” che si imputa a Israele più volte è stata verificata l’irrealtà, e mentre si continua a ripetere l’accusa di “genocidio” Sami Abu Zuhri, leader di Hamas, vanta la nascita di almeno 50mila bambini dall’inizio della guerra e promette che dieci di loro prenderanno il posto di ogni uomo caduto per distruggere lo Stato di Israele. Il genocidio non funziona quando si devono ammazzare gli ebrei. Questo vuole l’Ue, ormai un’impersonificazione estrema dell’Onu più viscidamente nemico di Israele. La risoluzione si votava mentre entravano nella striscia 103 camion cercando, forse invano, di evitare quello che tutti sanno e nessuno ha il coraggio di dire: il sequestro di Hamas, a meno che qualcuno non lo impedisca. Per questo fu bloccato l’ingresso dei seicento convogli al giorno che Israele consentì fino a marzo: i terroristi di Hamas armati di kalashnikov li requisivano, e col contenuto compravano nuove armi mentre affamavano la loro gente allo scopo di “arruolare” l’opinione pubblica internazionale. Ci sono riusciti benissimo.
La richiesta dell’Europa
Adesso, se il marchingegno internazionale messo in moto da Israele e dagli Usa non riesce a distribuire il cibo in proprio, Hamas seguiterà a fare quello che vuole, mentre sull’indispensabile guerra per fermarne la ferocia si fantastica un’Israele di crudeltà e disprezzo per la vita, che non è mai esistita. Esiste invece lo Stato Ebraico che vuole sopravvivere, e non solo per l’oggi, ma anche per i propri figli e nipoti. Hamas secondo questa decisione non deve seguitare a armare chi vuole, e deve restituire 58 ostaggi. Chi? Gli ostaggi? E che importa all’Europa? Chi si ricorda dei bambini Bibas e della loro mamma? Di chi languisce sotto terra? L’Europa mai ha spinto davvero per riavere i rapiti, non ricorda il passato prossimo né quello remoto, cancella lo Stato Ebraico (che ha sempre offerto la pace) con un colpo di spugna pseudo umanitario, non vede affatto né il sacrificio dei ragazzi israeliani in guerra da due anni che danno la vita per le loro famiglie, né la sofferenza quotidiana di chi vive sotto bombardamenti e in mezzo ad attacchi terroristici quotidiani.
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Terrore e fanatismo
Blood libel si chiama quello che ha usato sul Foglio Sofri dicendo che fa piacere ai soldati ebrei uccidere, ed è un famoso intellettuale che parla. Non è il solo. In nome del blood libel, si compiono olocausti. Israele ha spiegato molto bene perché è costretta a combattere e a che condizioni smetterà: la restituzione degli ostaggi e il disarmo di Hamas. Qui è la pietra basilare della civiltà su cui si costruisce anche l’Unione Europea. Netanyahu, il grande accusato, in questi giorni l’ha ripetuto senza sosta. Terrore e fanatismo hanno preparato per anni la guerra sfociata nel 7 ottobre, scavando centinaia di chilometri di gallerie, armando un grande esercito terrorista a spese dell’Iran e di tutti i contributi internazionali provenienti, appunto, dalle tasche dell’Europa. Gli unici responsabili di questa guerra sono coloro che l’hanno preparata, iniziata, portata avanti con attacchi quotidiani. È a loro che l’Ue dovrebbe chiedere la stessa semplice cosa: restituite gli ostaggi, deponete le armi. Smettete! E a Israele dovrebbe dire: sappiamo che oggi non siete più come pecore al macello, e ne siamo felici.