Il vertice I volenterosi per l'Ucraina chiamano Trump: le garanzie di sicurezza sono pronte, dice Macron

Trentacinque paesi europei che sostengono Kyiv riuniti a Parigi. . Presente anche l'inviato speciale degli USA Steve Witkoff.

04 set 2025ilfoglio.it lettura 2’

Trentacinque paesi europei che sostengono Kyiv riuniti a Parigi. Presente anche l'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff. Per il presidente americano l'Europa deve smettere di acquistare petrolio russo ed esercitare maggiore pressione economica sulla Cina per aver finanziato gli sforzi bellici della Russia

La telefonata al termine del vertice dei volenterosi con il presidente americano Donald Trump è durata quasi due ore, il doppio di quanto previsto. Il colloquio è iniziato al termine della riunione dei paesi europei che si è tenuta questa mattina a Parigi.

Secondo fonti della Casa Bianca, Trump avrebbe detto agli europei che l'Europa deve smettere di acquistare petrolio russo e deve esercitare maggiore pressione economica sulla Cina per punirla per aver finanziato gli sforzi bellici della Russia. Il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che il presidente americano ha confermato che si unirà alla coalizione per intervenire qualora la Russia non rispetti le promesse.

Pochi minuti prima della telefonata, i leader di trentacinque paesi si sono riuniti a Parigi e online assieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky per discutere delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina dopo un eventuale accordo di pace con la Russia. Il vertice dei "volenterosi" è stato presieduto dal presidente francese Emmanuel Macron e dal primo ministro britannico Keir Starmer per "definire le garanzie di sicurezza", che sono "pronte". "La coalizione è pronta a coordinare ulteriori sanzioni contro la Russia con gli Stati Uniti", ha detto Macron nella conferenza stampa al termine del vertice e della chiamata con Trump. 26 paesi sono pronti a intervenire "sulla terraferma, in mare o in aria" per "rassicurare il popolo ucraino e mantenere il cessate il fuoco una volta attuato, nonché mantenere e garantire la pace", ha detto ancora il presidente francese: "Il nostro messaggio resta che l'Ucraina è dalla parte della pace e che la Russia deve essere definita l'aggressore".

All'incontro era presente anche l'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff, che ha incontrato prima il capo dell'ufficio del presidente ucraino Andrii Yermak, poi il presidente ucraino. Alla fine del vertice, Zelensky ha scritto su X che si è discusso "in dettaglio la disponibilità di ciascun paese a contribuire a garantire la sicurezza dell'Ucraina su terra, in mare, in aria e nel cyberspazio. Sono grato a tutti per aver compreso che la principale garanzia di sicurezza è un esercito ucraino forte".

Da mesi la “coalizione dei volenterosi” si riunisce per discutere degli aiuti all'Ucraina e di solide garanzie di sicurezza. La prima di queste garanzie è il riconoscimento del diritto ucraino ad avere un esercito forte, bene armato e integrato con quello di alcuni paesi europei, anche se non attraverso la Nato. Alcune fonti dell'Eliseo hanno sostenuto che dietro le garanzie di sicurezza ci sarebbero tre obiettivi: rafforzare le forze armate ucraine; sostenerle dispiegando una forza separata per far capire alla Russia che l'Ucraina ha il sostegno occidentale e avere una rete di sicurezza statunitense che gli americani dovranno mantenere.

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Andrea Graziosi

La Russia nel frattempo non ha mostrato alcuna volontà di interrompere i combattimenti. A più di due settimane dal vertice in Alaska tra il presidente Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, il Cremlino continua a bombardare senza sosta le città ucraine. Il leader britannico Keir Starmer, presente al vertice da remoto, ha affermato che "non ci si può fidare di Putin, la Russia continua a ritardare i colloqui di pace e a sferrare attacchi contro l'Ucraina".

Commenti   

#1 walter 2025-09-05 12:08
Picierno, bordata a sinistra: "D'Alema non si illuda sulla Cina"

"Un tempo D'Alema discuteva di politica estera con Clinton e Blair, oggi lo vediamo cercare interlocutori altrove. È una sua scelta. Ma non ci si illuda: da Pechino non è arrivato nessun messaggio di pace. Lì non si è celebrata la cooperazione internazionale, ma la forza di un blocco che vuole minare il multilateralismo. Non era l'esercito della salvezza, era un raduno di potenze che intendono affermarsi contro l'Occidente". A dirlo è Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, al Il Giornale. "Quel vertice dimostra la volontà di ridisegnare l'ordine globale sulla base della forza e contro il diritto. L'Europa non può rispondere solo con la leva commerciale. L'accordo con Mercosur è importante, certo, ma non basta. Di fronte a chi pratica apertamente la politica di potenza, serve costruire una politica estera comune, una difesa comune, una vera autonomia strategica. È una questione di sicurezza, di sovranità e di futuro"…. venerdì 5 settembre 2025 liberoquotidiano.it

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