Iran, Netanyahu: «L’accordo dà loro miliardi per il terrore globale»

Il premier israeliano alle tv americane: «Tutti saranno minacciati dallo stato più terrorista del mondo che costruirà molte, molte bombe nucleari in serie»

di Redazione Online Corriere della Sera, 6.4.2015

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu (Ansa/Hill)

L’accordo con l’Iran sul nucleare è un «cattivo accordo per tutti»: lascia una vasta infrastruttura nucleare al Paese. Lo ha ribadito domenica il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in un’intervista a diverse emittenti americane.

«Terrore globale» e «bombe nucleari in serie»

L’accordo con l’Iran sul nucleare porta miliardi di dollari nelle casse di Teheran per «gonfiare la sua macchina del terrore globale», ha spiegato alla Nbc, mentre alla Cnn è sceso in maggiori dettagli chiedendo agli Stati Uniti di migliorare l’accordo per non «spianare a Teheran la strada verso la bomba» atomica. Netanyahu ha spiegato di avere parlato con numerosi membri del Congresso, sia Democratici che Repubblicani: «Non è una questione di parte. Non riguarda esclusivamente Israele. È una questione mondiale perché saranno tutti minacciati dallo stato più terrorista del mondo, che avrà le infrastrutture per costruire non una ma molte, molte bombe nucleari in serie».

«Macchina militare alla conquista del Medio Oriente»

Netanyahu ha precisato anche che a suo avviso «c’è ancora tempo per migliorare l’accordo» raggiunto giovedì scorso a Losanna e definito «storico» dal presidente americano Barack Obama. Ma Netanyahu e la Casa Bianca subito dopo la firma hanno avuto un colloquio durato quasi un’ora, senza trovare un veritiero accordo sulla politica nei confronti dell’Iran. E il premier israeliano ha precisato: «Non è questione di fiducia personale. Credo che faccia quello che ritiene il meglio per gli Stati Uniti, ma credo anche che possano esserci legittime differenze d’opinione», e che Israele pensa di trovarsi di fronte a «una macchina militare» lanciata «alla conquista del Medio Oriente».

«Corsa agli armamenti nel Golfo»

Tornando, poi, alla questione del denaro, intervenendo sulla Abc ha spiegato: «Gli iraniani non useranno quei soldi per le scuole, le strade o gli ospedali. Se ne serviranno per finanziare il terrore in tutto il mondo, e per il loro apparato militare». Inoltre, a suo avviso, questo «scatenerà una corsa agli armamenti per gli Stati Sunniti», riferendosi alle monarchie del Golfo Persico, a cominciare dall’Arabia Saudita.

6 aprile 2015 | 16:50

 

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