Tsipras ci riprova, la Germania svela il bluff. Il governo greco invia una nuova lettera alla Troika e fa

dietrofront su diversi punti. Ma ancora non basta per un'intesa e il ministro delle Finanze di Berlino, Schäuble, dice che non c'è margine di trattativa: si attenderà il referendum

di Redazione | 01 Luglio 2015 ore 13:14

Secondo il Financial Times, Alexis Tsipras ha accolto gran parte delle condizioni proposte dalla Troika con una lettera di due pagine inviata martedì notte alla Commissione europea di Bruxelles. Atene ha richiesto così l'estensione del bailout pari a 29,1 miliardi di euro. Nonostante le ultime proposte del governo greco, che si era defilato unilateralmente dal tavolo delle trattative con i creditori, il ministro delle finaze tedesco, Wolfgang Schäuble ha ridimensionato il gesto di Tsipras e ha ripetuto che a questo punto, in attesa del referendum richiesto dallo stesso Tsipras venerdì scorso, non esistono al momento i presupposti per una favorevole conclusione dei negoziati con la Grecia. Una vittoria del "sì" potrebbe portare alle dimissioni del governo Tsipras che aveva invitato i cittadini a rifiutare la proposta dei creditori. Tuttavia, le Borse hanno reagito positivamente: Londra (più 1,52), Milano (2,32), Francoforte (2,23), Parigi (2,58) e Madrid (2).

Uno stralcio della lettera inviata dal governo greco alla Commissione europea e "intercettata" dal Financial Times

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Il governo greco continua a chiedere che l'aumento dell'Iva richiesto per alcune isole greche, alcune delle quali situate in angoli remoti dell'Egeo e con un già scarso accesso ai servizi essenziali, venga ritirato. Il mantenimento delle esenzioni dell'Iva erano una delle principali richieste formulate dagli alleati della sinistra radicale di Syriza, il partito di destra dei greci indipendenti: i creditori, però continuano a non essere convinti e la questione resta irrisolta. Anche sulle pensioni, il nodo principale della mediazione tra Bruxelles e Atene, Tsipras continua a chiedere concessioni, in particolare sulla cosiddetta "concessione di solidarietà", prevista per i pensionati più poveri. I creditori chiedono di eliminare gradualmente questi benefit entro il 2019 (all'inizio avevano posto la scadenza per il 2017).

Sulla questione della riforma del sistema pensionistico, considerata un tabù da Tsipras finora, il governo di Atene sembra ora favorevole a venire incontro alle richieste dei creditori e nella lettera inviata alla Commissione si accetta formalmente la scadenza del 2019 ma con una gradualità molto più rallentata di quanto richiesto dai creditori che volevano la cancellazione immediata dei sussidi al 20 per cento dei beneficiari. La riforma nel suo insieme, inoltre, dovrebbe partire da ottobre secondo le richieste di Atene, e non subito come chiesto dalla Troika. Infine, riguardo ai tagli delle spese per la Difesa, Tsipras si dice d'accordo nell'applicarle dal 2017 per un ammontare di 400 milioni di euro (il doppio di quanto concesso inizialmente da Atene).

Categoria Estero

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