“CABIN FEVER”! LE CONFESSIONI DI UNA HOSTESS DELLA “VIRGIN”, TRA SCOPATE IN CABINA, FESTE SELVAGGE

A BASE DI COCA E CHAMPAGNE, SESSO ORALE E PASSEGGERI CHE SI MASTURBANO 2. “PIÙ DI UNA VOLTA, I PASSEGGERI MI HANNO INFILATO

LA MANO SOTTO LA GONNA E, QUANDO SI SONO SPENTE LE LUCI, LI HO VISTI MASTURBARSI. C’È STATA UNA COPPIA IN PRIMA CLASSE CHE È RIMASTA CON IL CULO DI FUORI, CONSUMATA DALLA PASSIONE. A LAS VEGAS FUMMO PORTATE IN UNA GIGANTESCA SUITE, DOVE LA GENTE SCOPAVA OVUNQUE E LA DROGA ERA ALLINEATA SUI TAVOLI” Dago Spia 2 LUG 2015 16:44

Ruth Styles per “Mail On Line”

Mandy Smith aveva già fatto scalpore prima della pubblicazione di “Cabin fever”: The sizzling secrets of a Virgin Airlines flight attendant”, memorie di una hostess della “Virgin Atlantic”, incluso il sesso orale in volo, praticato dai colleghi e soprattutto dai passeggeri, parte integrante del «Mile High Club» (incontri sessuali ad alta quota).

Ora torna a bomba con un’intervista promozionale sul “New York Post”, ricordando che non solo il personale di bordo si comporta lascivamente: «Più di una volta, i passeggeri mi hanno infilato la mano sotto la gonna e, quando si sono spente le luci, li ho visti masturbarsi mentre gli altri dormivano.

C’è stata una coppia in prima classe che è rimasta con il culo di fuori, consumata dalla passione. Io stessa ho fatto sesso con il mio fidanzato-pilota nella cabina di un Cessna. Il mio corpo era come un pannello solare erotico, si caricava con l’energia del sole e i miei ormoni non facevano che urlare “prendimi”. Ho avuto anche un’avventura con un miliardario arabo sul volo per Dubai.

I passeggeri della “Premium Economy” sono i peggiori, si sentono migliori di quelli in “Economy”, ma non possono permettersi la prima classe. Un uomo mi tirò la pizza in faccia perché non la riteneva abbastanza buona per suo figlio, un altro si sbaciucchiava con una passeggera in prima classe, mentre la moglie stava seduta in seconda. La madre di una famosa star americana diede una testata ad una mia collega, dopo aver ingurgitato un mix di alcool e sonniferi. Le spaccò il naso e non si scusò neppure».

La Smith, prima di stancarsi di questo stile di vita, aveva un uomo in ogni città: «Dai Caraibi al Sudafrica, avevo un uomo in ogni aeroporto. Il mio posto preferito era un club delle Barbados pieno zeppo di fusti. Una sera ho portato un’intera squadra di rugby nella stanza della mia collega e la vasca da bagno ha ceduto perché eravamo in troppi. Portavo sempre degli accessori erotici con me, la mia valigia era un “sex shop” itinerante».

Quel party selvaggio a Las Vegas fu la goccia che fece traboccare il vaso: «Fummo invitate a un addio al celibato per cui non si badò a spese. Dopo fiumi di alcol fummo portate in una gigantesca suite, dove la gente scopava ovunque e la droga era allineata sui tavoli. Noi non la toccammo perché la “Virgin” fa continui test, ma approfittammo dello champagne. Ho anche partecipato a feste con Richard Branson e Ronan Keating. Alla festa nella villa di Richard lo champagne si sprecava, mi ubriacai con un mix di vodka e

Red Bull. Alla fine del weekend ogni ospite ricevette una borsa piena di preservativi».

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