La rivolta di Berlino: vietato affittare ai turisti

Controlli a tappeto su Airbnb e sanzioni per chi non ha i permessi.La città è stata tappezzata da simboli anti-turisti

08/08/2015 TONIA MASTROBUONI INVIATA A BERLINO La Stampa

A Herrfurthplatz, vicino al vecchio aeroporto di Tempelhof, qualcuno ha scarabocchiato su un muro un misto di tedesco e inglese: «no more Rollkoffer» «basta trolley». Non lontano da lì, su un edificio scrostato del centro, è apparso uno striscione: «rifugiati benvenuti, turisti vaff…». C’è anche un fine umorista, stanco del motto kennedyano, ma soprattutto dei 30 milioni di turisti che passano ogni anno per la sua città, che l’ha riempita di adesivi «Berlino non ti ama» e «tu non sei un berlinese».

Gli avvertimenti 

In città è comparso anche un invito più inquietante: «Date fuoco ai turisti». Con chiaro riferimento a uno sport diffusissimo, in questi anni di boom: dare fuoco alle macchine di grossa cilindrata, per fermare la gentrificazione. Nella capitale non si contano poi le scritte «morte agli hipster», lapide indigena su uno dei motivi di maggior attrazione per «i turisti Easyjet», come li definiscono con disprezzo i berlinesi. 

Pazienza se i tedeschi sono viaggiatori scatenati: a casa loro non tollerano più nessuno. Mentre Parigi o Roma scrollano le spalle dinanzi all’ennesimo angolo di paradiso che cede il posto alla gentrificazione, alle bancarelle e ai torpedoni, Berlino si scopre sempre più insofferente verso i turisti. In media, secondo Airbnb, chi viene nella capitale ci resta circa sei giorni e spende 845 euro. Ma i berlinesi, famosi per essere dei gran musoni, non ne vogliono più sapere. Sono stanchi del turismo trash. Anche perché molti di loro sono stati costretti a trasferirsi in periferia, a causa degli aumenti vertiginosi dei prezzi delle case. Così, la politica ha deciso di correre ai ripari.

Il giro di vite 

La legge entrata in vigore il primo maggio del 2014 ha un nome impronunciabile, «Zweckentfremdungsverbot». Ed è molto chiara: nessuno può più affittare appartamenti a turisti senza un permesso della circoscrizione. Le sanzioni variano dai mille ai 50mila euro. Una dichiarazione di guerra agli Airbnb e ad un certo tipo di turismo. Ma anche a chi ha comprato e continua a comprare appartamenti a Berlino solo per riaffittarli per brevi periodi, insomma agli speculatori. In nome della tutela dei «Kiez», termine intraducibile ma che in berlinese indica più o meno il «vicinato».

A seguito di proteste sempre più veementi dei residenti, i politici si sono mossi. Raccogliendo le lamentele di molti berlinesi che temono la desertificazione degli angoli più caratteristici della città (quelli più snaturati sono soprannominati «Party-Kiez»), ma anche per limitare una bolla immobiliare che secondo la Bundesbank è ormai conclamata.

A poco più di un anno di distanza, tuttavia, il bilancio non è esaltante. Secondo calcoli della circoscrizione Mitte, soltanto una casa-vacanza su quattro è regolarmente registrata. Il resto, probabilmente, è abusivo. Certo, chi vuole trasformare definitivamente un appartamento in casa-vacanza ha tempo fino ad aprile del 2016 per presentare la sua domanda. Ma intanto, su circa 23mila appartamenti di ogni dimensione che si trovano su quindici portali specializzati - Airbnb o simili -, neanche seimila sono regolari. Oltre 17mila non sono registrati e, probabilmente, illegali. Ma c’è un uomo, in particolare, che combatte il turismo mordi e fuggi: Stephan von Dassel, consigliere dei Verdi per i diritti dei cittadini del quartiere Mitte.

La crociata 

È lui che ha messo su una squadra, tutta di donne, che manda in giro per la città per scovare le finte case-vacanza. Tanto che a giugno il Mitte ha reso noti i primi risultati della sua battaglia a tappeto contro le case-vacanza irregolari: 220 appartamenti sono stati individuati e riaffittati a lungo termine. «Agire contro le case-vacanza significa togliere la pressione dal mercato immobiliare», ha dichiarato il consigliere. Ma non sugli affittacamere abusivi. Dessel avverte: è inutile togliere gli annunci dai siti web, li abbiamo tutti già registrati.

Categoria Estero

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