Salah dal Belgio alla Francia, 300km a alto rischio

Tutti gli interrogativi di un trasferimento avvolto nel mistero

Tullio Giannotti 01 aprile 2016 22:13 ANSA

Adesso che il Belgio ha detto di sì all'estradizione in Francia, comincia il difficile. Salah Abdeslam, unico jihadista delle stragi di Parigi ancora in vita, torna sul luogo dei delitti. Dovrà percorrere 300 chilometri, comparire davanti alla giustizia ed essere poi blindato in un carcere di massima sicurezza, in isolamento. Gli interrogativi su questo trasferimento ad altissimo rischio cominciano a rincorrersi. Il viaggio avverrà nei prossimi 10 giorni, secondo quanto annunciato dal ministero della Giustizia, che sta già organizzando in ogni particolare la delicatissima operazione. Da Bruges, dove è in carcere, il terrorista dovrà raggiungere palazzo di Giustizia a Parigi, quindi una prigione di massima sicurezza non lontano dalla capitale. Si parla di Nanterre e di Fleury-Merogis. La data e l'ora del trasferimento del detenuto più sorvegliato d'Europa, nonché il mezzo di trasporto che sarà utilizzato, sono segreti e tali rimarranno fino all'ultimo istante. Ogni rischio di evasione, o di attacco da parte di possibili complici sul percorso da Bruges a Parigi dovrà essere ipotizzato ed evitato. A sorvegliare l'operazione saranno le teste di cuoio del RAID e del GIGN. I dirigenti di questi reparti avrebbero già dato parere sfavorevole a un viaggio in furgone blindato, considerando troppo lungo il percorso stradale di oltre 300 chilometri. Aereo o elicottero sono i mezzi che probabilmente saranno preferiti, in quanto consentono di limitare al massimo i rischi di attacco o di evasione. Resterebbe da "bonificare" da ogni eventuale rischio di agguato la ventina di chilometri che separano il carcere dove si trova Salah dall'aeroporto di Bruges. La base aerea militare di Villacoublay, vicino a Versailles, sarebbe ideale per evitare ogni rischio all'arrivo a destinazione. Resta poi da individuare il carcere che ospiterà Salah Abdeslam. La scelta è fra quelli di massima sicurezza che offrono celle in settori isolati dagli altri detenuti. Da escludere le prigioni con forte presenza di terroristi islamici, per evitare qualsiasi impatto emotivo dell'arrivo dell'ingombrante ospite sulla popolazione carceraria presente

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