Soldi all'assistenza domiciliare

Ma a territori con minimo 30,000 abitanti. Unioni dei Comuni sempre più

a fondamento di interventi delle Istituzioni. Il provvedimento che proponiamo qui sotto è rivolto a Comuni o territori con più di 30.000 abitanti. Senza le Unioni dei Comuni quelli piccoli non potrebbero accedervi.  Ecco perché la POLITICA , pur in ritardo deve farsi carico di una iniziativa di aggregazione. Nel futuro saranno interlocutori territori sempre più vasti. Opact

L'Inps finanzia progetti innovativi e sperimentali di assistenza domiciliare per l'intervento in favore di soggetti non autosufficienti e fragili e azioni di prevenzione della non auto sufficienza e del decadimento cognitivo. Il finanziamento avviene attraverso l'avviso «Home Care Premium 2012», disponibile sul sito internet http://www.inpdap.gov.it.

Si tratta della terza edizione del bando (dopo le edizioni 2010 e 2011) che propone, ai soggetti competenti sul territorio, l'adesione a una forma d'intervento «mista» che prevede il coinvolgimento diretto, sinergico e attivo della famiglia, dell'amministrazione pubblica, dell'Istituto e delle risorse sociali del cosiddetto «terzo settore».

Il progetto parte dalla considerazione che i pensionati della gestione ex Inpdap appartengono alla categoria dei cosiddetti «Né/Né», né troppo poveri per accedere ai servizi pubblici, né troppo abbienti per poter sostenere economicamente interventi privati di assistenza. La domanda di adesione deve essere presentata o inviata a mezzo raccomandata a/r, alla Direzione regionale, territorialmente competente, Inps gestione ex Inpdap entro le ore 12,00 del giorno 14 dicembre 2012.

Ammessi ambiti territoriali sociali e/o comuni. Possono proporre l'adesione, gli «Ambiti territoriali sociali», che non dovranno avere una popolazione propria residente inferiore ai 30 mila abitanti, come desumibile dal Censimento generale della popolazione Istat 2011. Possono proporre l'adesione eventuali soggetti istituzionali delegati dai medesimi ambiti, anche aggregati, quali il Distretto sanitario corrispondente, le Asl, le Aziende pubbliche di servizi alla persona o consorzi o società della Salute, Comunità montane.

Tra i soggetti delegati dai medesimi ambiti, anche aggregati, sono considerati gli Enti locali «sovra ordinati», Aree metropolitane, Province, Regioni, comunque espressione degli Ambi territoriali di riferimento e delle normative regionali di settore. Nel caso in cui non sia intervenuta una normativa regionale di definizione e istituzione degli ambiti territoriali, o i medesimi ambiti non siano vigenti alla data di effettiva esecuzione dei progetti, potranno fare domanda di adesione l'insieme dei comuni, in qualsiasi forma aggregati, indicando un soggetto capofila, afferenti il distretto sanitario di riferimento territoriale, comunque con un popolazione residente propria minima come sopra definita.

Destinatari i dipendenti e i pensionati pubblici. I soggetti beneficiari delle prestazioni socio assistenziali, come definite nel Regolamento di adesione, dovranno necessariamente essere dipendenti e pensionati pubblici, utenti della gestione ex Inpdap, i loro coniugi conviventi e i loro familiari di primo grado, non auto sufficienti, residenti nell'ambito territoriale del soggetto aderente. All'interno della domanda di adesione, il soggetto proponente indicherà il numero obiettivo di soggetti contemporaneamente assistiti, comunque non inferiore a 50; non vi è un limite massimo di soggetti assistibili.

Attivazioni dei programmi dal 1° giugno 2013. L'adesione al progetto prevede l'avvio delle attività, con la costituzione della Commissione Mista di coordinamento progettuale, entro il 31 gennaio 2013. Le attività di comunicazione e consulenza alle famiglie utenti dovranno avviarsi entro il 1° aprile 2013 e per l'intera durata progettuale. Le attività d'identificazione e «presa in carico» relativamente al numero minimo di soggetti beneficiari, cinquanta, dovrà avvenire entro il 31 maggio 2013. In loro favore, i Programmi socio-assistenziali familiari dovranno attivarsi dal 1° giugno 2013.

Contributo fino a 200 mila euro per piano. L'Inps riconosce un contributo alle spese, rapportato al numero di soggetti assistiti, pari a 1.500,00 euro per soggetto assistito, fino a un valore massimo di euro 200 mila euro; comunque, è previsto il riconoscimento di un valore minimo garantito pari a 100 mila euro. Di Roberto Lenzi, Italia Oggi – 8/12

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