Fermare il Declino

“Ieri, in una lettera pubblicata sul sito, Oscar Giannino ha spiegato come

"in questi mesi abbiamo provato in tutti i modi a cercare composizioni con espressioni della società civile che condividessero il nostro chiaro programma in dieci punti" affinché "impresa e lavoro cessino di essere colpiti da una politica fiscale tutta tasse, che è stata l'irresponsabile via sin qui seguita dall'Italia".

"La nascita pochi giorni fa dell'iniziativa di Monti - prosegue Giannino - mi ha obbligato a un ultimo tentativo. Perché fosse evidente a chiunque che non siamo chiusi ad alcuna verifica programmatica, visto che Monti aveva annunciato un'agenda in cantiere. Ora, il tempo è finito. Nessuna risposta è venuta. Credo sia giusto così. Evidentemente, il nostro programma è giudicato troppo chiaro e preciso, da parte di chi ha l'abitudine di tenersi le mani libere. Vale anche per Monti. A dirlo non sono io, è il suo silenzio. Un premier non eletto doveva essere ancor più chiaro di altri".

Simili considerazioni sul desolante panorama politico italiano sono apparse, sempre ieri, sulle pagine de La Stampa in un editoriale di Luca Ricolfi dal titolo Verso la Prima Repubblica: "Monti ha voluto presentare la sua agenda come aperta, ma non ha ritenuto di rispondere alla lettera aperta che Giannino e i fondatori di Fermare il declino gli hanno indirizzato dieci giorni fa. Scelta legittima, ma in totale dissonanza con le ripetute richieste di attenzione alla società civile". Nella chiusura del suo articolo il prof. Ricolfi delinea il rischio reale che le forti istanze di rinnovamento provenienti della società non trovino rappresentanza nel prossimo Parlamento: "Nella lista Monti le istanze genuinamente liberali contano poco. Giannino e il suo movimento sono sostanzialmente ignorati dai media. Renzi è stato sconfitto e i suoi uomini sono tenuti ai margini del Pd. Gli elettori non contano nulla perché i giochi si faranno dopo, in Parlamento, come ai tempi di Craxi, Forlani e Andreotti".”

Per tutti questi motivi è necessario impegnare tutte le nostre energie per raccogliere le firme e successivamente per la campagna elettorale. Il nostro compito è molto difficile, "ma se le difficoltà fossero stata l'unica cosa da prendere in considerazione, non ci sarebbe mai stata nella storia alcuna rivoluzione liberale e civile". Non è più possibile delegare il nostro futuro alla vecchia politica, è arrivato il momento di FARE.

Come scrive Oscar, "La favola dell api è uno dei miti fondativi di come funzioni una società civile e produttiva. Siamo delle piccole api, non ci montiamo la testa. Ma in questo 2013 facciamo vedere che sappiamo usare il pungiglione, oltre a produrre molto buon miele".

Visti i pochi spazi nei mezzi di comunicazione (in particolare sul "servizio pubblico") e le conseguenti difficoltà a raggiungere tutti gli italiani, ….

Ci siamo interrogati sul fatto che su questo movimento  sia scesa la cenere sui primi fuochi  accesi da personalità di indubbio valore. Cenere che continua a scendere e la cui giustificazione non si può fermare al solo fatto di errori organizzativi troppo centralizzati, alla mancata costituzione di organismi comunali che soli possono fare promozione. L’inesperienza politica dei vertici si avverte così della mancata elaborazione dei 10 punti formativi del movimento. Elaborazione politica che andava fatta nelle varie riunioni periferiche che spesso si esaurivano nel pro o contro qualche leader. Auguri - Opact, 2.1

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