Germania, se il dipendente decide lo stipendio

il rendimento migliora

In una società di Hannover ognuno sceglie quanto guadagnare. Il trucco sta nel “controllo sociale”: chi ha posizioni migliori è portato a fornire prestazioni elevate per non doversi giustificare con gli altri colleghi

ALESSANDRO ALVIANI, La Stampa, 16/3

Cosa succederebbe se ogni dipendente potesse stabilire l’entità della propria busta paga? Sembra fantascienza e invece è quello che succede ad Hannover presso la società di consulenza aziendale Vollmer & Scheffczyk, fondata e diretta dal quarantunenne Lars Vollmer. Qui dall’autunno del 2010 sono gli stessi dipendenti a decidere quanto vogliono guadagnare, racconta la Bild. Chi passa il colloquio di assunzione ha la possibilità di leggere i dati di bilancio e – in forma anonima – anche gli stipendi di tutti i dipendenti. In tal modo vedono quello che possiamo pagare e devono fissare il loro valore di mercato, nota Vollmer.

In seguito il nuovo arrivato deve discutere con tre dipendenti l’entità della retribuzione da lui desiderata. Un passo non indifferente in un Paese in cui il proprio stipendio è un argomento tabù: con gli altri i tedeschi parlano in genere di tutto, tranne che della propria busta paga. Alla fine ognuno stabilisce a quanto ammonterà la sua stessa busta paga. Con l’effetto che nessuno, finora, si è concesso uno stipendio eccessivo, che Vollmer non è mai dovuto intervenire in prima persona per risolvere eventuali problemi e che non ci sono discussioni cariche di invidia tra colleghi. Il trucco, spiega la Bild, sta nel controllo sociale: ognuno dei 25 dipendenti sa quanto guadagnano gli altri, per cui chi ha uno stipendio elevato deve anche fornire una prestazione elevata, altrimenti deve giustificarsi con gli altri per la sua busta. 

Anche altre società, in Germania, hanno lanciato idee insolite e innovative. Alla Trumpf, un’impresa familiare di Ditzingen (in Baden-Württemberg) con quasi 10.000 impiegati specializzata nelle macchine laser, sono i dipendenti a decidere quante ore lavorare, d’intesa con l’azienda: chi è a inizio carriera può lavorare di più, mentre chi ha appena avuto un bambino può dedicare più tempo alla famiglia. E ogni due anni i dipendenti possono decidere di modificare il loro orario lavorativo per renderlo compatibile alla loro attuale situazione di vita. 

La società di macchinari Wittenstein, che conta 1.600 dipendenti e ha sede a Igersheim (Baden-Württemberg), spedisce per tre mesi gli specialisti che hanno concluso un periodo di tirocinio e i giovani che partecipano al sistema duale (basato sull’alternanza scuola-azienda) in uno Stato estero a loro scelta, garantendo loro il conguaglio salariale, più le spese di viaggio e mille euro al mese. E alla Profi Engineering Systems di Darmstadt i 340 dipendenti possono dedicare un giorno a settimana all’aggiornamento e perfezionamento professionale.  

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