E se al posto di Bersani ci fosse stato Berlusconi?

Ecco che cosa sarebbe accaduto. Stamattina ho letto i giornali. Ho

 letto come in generale dalla stampa sia stato trattato Pier Luigi Bersani. Gli articoli con cui gli è stato riconosciuto l’onore delle armi. Come si sia battuto come un leone. Come abbia provato in tutti i modi di dare un governo al Paese. La sua responsabilità. La sua tenacia. La sua disponibilità e il suo spirito di servizio.

Avendo chiuso l’ultimo giornale, ho guardato nel vuoto davanti alla mia tazzina di caffè fumante. Mi son chiesto: e se fosse stato Berlusconi?

Voglio dire: se fosse stato Berlusconi al posto di Bersani? Se la situazione fosse a parti rovesciate, che cosa avrebbero scritto i giornali?

Avrebbero scritto che Berlusconi tiene in ostaggio le istituzioni. Che non si gioca con la democrazia. Che il premier incaricato è come un bambino a cui gli altri gli vogliono strappare il leccalecca. Che è uno scandaloso impiccio. Che tutti in Italia hanno capito che non ha le possibilità di fare un governo ma che si ostina a non farsi da parte per un capriccio. Si sarebbe scatenata la satira. Crozza si sarebbe presentato in tv travestito da bimbo dell’asilo che urla: “Voglio il governoooooooo!!!”. Si sarebbero scatenate Le Iene ad assaltare i deputati Pdl fuori dal Parlamento. E poi manifestazioni di piazza, incidenti nelle strade. Cortei. Scioperi selvaggi. Incendi e devastazioni.

Sarebbero spuntate le mamme democratiche che urlando con le pentole in mano come nell’Argentina del crac 2001 avrebbe gridato che non volevano finire come la Grecia e tanto meno come Cipro.

Ma per nostra “fortuna” il pre incarico è stato dato a un sincero democratico come Bersani ormai sette giorni fa. Le agenzie di rating minacciano il declassamento all’Italia, la Borsa trema, lo spread sale, mancano meno di cento giorni al nuovo salasso per gli italiani che si chiama Tares, meno di cento giorni alla nuova mazzata che si chiama aumento di un punto del’Iva, da anni le imprese attendono di essere pagate dalla Pubblica amministrazione per oltre 70 miliardi accertati di debiti, imprese che oggi stanno per essere strangolate dalla crisi, un giovane su due è disoccupato… Mi fermo qui perché non voglio farmi prendere da una nuova botta di depressione.

Di fronte a questo quadro Bersani ancora si trastulla e fa sapere che lui non ha rinunciato al pre incarico. Ma vaffanculova. A Bersà, e levate di torno. L’Italia ha bisogno di un governo, cazzo.

Da Il Portaborse, 29 marzo 2013, 09:47,

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