Affondo contro Silvio

Napolitano nomina 4 senatori che odiano Berlusconi

Alessandro Da Rold per Linkiesta

Una è bersaniana.  Gli altri hanno detto di lui: «Monopolista», «terribile», «ha umiliato l’italia»

All’indomani delle motivazioni della sentenza di Cassazione che ha condannato Silvio Berlusconi per frode fiscale, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano cala l’asso nella manica. E a sorpresa, a neppure ventiquattr’ore da un Cavaliere ringalluzzito per l’abolizione dell’Imu e già in campagna elettorale, nomina quattro senatori a vita provenienti dal mondo accademico.

Oltre a bocciare quindi ancora una volta i “politici” e premiare “professori” (vedi Mario Monti) il Capo dello Stato colpisce duro proprio contro Berlusconi e allo stesso tempo lancia segnali di continuità del governo di Enrico Letta: la nuova maggioranza potrebbe arrivare proprio con questi quattro nomi.

Il primo è non aver neppure preso in considerazione l’ipotesi di nominare per esempio Gianni Letta, fidato di Berlusconi, come senatore a vita. La seconda è che in giornate in cui a palazzo Madama si parla sempre più spesso di nuove maggioranze – nel caso in cui il Pdl dovesse mollare per colpa della decadenza di Berlusconi – la notizia di quattro possibili sostenitori dell’esecutivo tranquillizza le colombe.

Alla fine del comunicato delle quattro nomine, il Quirinale parla «di assoluta indipendenza da ogni condizionamento politico di parte». In realtà sia Claudio Abbado, sia Elena Cattaneo, sia Renzo Piano sia Carlo Rubbia hanno preso spesso posizioni politiche, soprattutto contro Silvio Berlusconi.

Abbado è forse quello più schierato tra i quattro. Nel 2003 in tour in Giappone non lesinò critiche contro il Cavaliere. «Sono un uomo di cultura, non un politico», disse. «Voglio leggere un testo scritto di recente dallo scrittore tedesco Peter Schneider:  “È compatibile che nella parte più antica e nel cuore culturale del continente europeo ci sia un uomo che controlla l’80% dei mezzi di comunicazione, e che, per di più, quest’uomo sia primo ministro?”».

Il riferimento era a Silvio. Non solo. Abbado, che nel 2001 aveva definito gli italiani dei cretini per aver votato Berlusconi, si è sempre contraddistinto come sostenitore di Fidel Castro, il líder maximo di Cuba: insomma idee non proprio da Daniela Santanchè che avrebbe preferito proprio il Cavaliere come senatore a vita.

Per la neosenatrice Cattaneo il discorso è ancora più profondo. La scienziata firmò il documento per gli intellettuali a favore di Pierluigi Bersani alle ultime elezioni. Era appena dietro a Maria Chiara Carrozza, ora ministro per l’Istruzione. Il finale del documento suonava così: «Per questi motivi sosteniamo Pier Luigi Bersani nella competizione per le elezioni primarie, convinti che rappresenti l’opzione più opportuna in vista della ricostruzione della politica e dell’Italia».

Idem per Renzo Piano, l’architetto di fama mondiale, che nel 2011 diceva a Time Magazine «Berlusconi è un esempio terribile per il nostro Paese. L'Italia non è una nazione egoista ma lui ha dato ossigeno alle parti peggiori della società. Non c'entra la destra o la sinistra, è una questione morale. Qualcosa che va oltre le sue donne, la corruzione e l'egoismo».

Carlo Rubbia, premio nobel per la fisica, ha criticato duramente in questi anni i governi Berlusconi che hanno “umiliato” la ricerca in Italia. Nel 2005, per decreto, fu fatto fuori dall'Enea. Rubbia scrisse una lettera aperta a Repubblica in cui bacchettò il governo Berlusconi per l’«umiliazione che la ricerca in Italia sta subendo» .In seguito l’Enea viene commissariato e il ministro Claudio Scajola non lo riconferma presidente, preferendogli Luigi Paganetto.

Twitter: @ARoldering per Linkiesta, 30/8

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