Ecco perché il rapporto Onu punta su Assad

per la strage di Damasco

Quantità e qualità del gas sarin, razzi sovietici e traiettorie: sono prove circostanziali contro l’esercito siriano

Ieri pomeriggio le Nazioni Unite hanno presentato il rapporto scritto dai suoi investigatori sulla strage con armi chimiche del 21 agosto a Damasco. Il segretario generale Ban Ki-moon dice che “le Nazioni Unite confermano oggettivamente e inequivocabilmente l’uso di armi chimiche. E’ un crimine di guerra. Le prove sono schiaccianti e inconfutabili”. Gli ispettori guidati dal professore svedese Ake Sellström hanno trovato tracce di gas nervino sarin nel sangue dell’ottantacinque per cento delle vittime esaminate. Secondo il rapporto, il gas è stato lanciato sui quartieri di periferia della capitale siriana con alcuni razzi, i cui frammenti conservano ancora tracce del contenuto tossico.

Il rapporto degli ispettori liquida gli scettici della prima ora che dicevano: i video girati dagli attivisti siriani durante e dopo la strage a Damasco non sono autentici, sono una finzione grossolana, inscenata dai ribelli ai danni di un occidente credulone per provocare l’intervento militare internazionale contro il governo di Bashar el Assad – intervento che non c’è stato.

Il rapporto delle Nazioni Unite non spiega chi ha lanciato i razzi con il gas nervino. I ribelli o l’esercito del governo? Gli investigatori Onu non avevano il mandato per farlo: hanno esaminato scientificamente i siti della strage, hanno raccolto campioni e dati e hanno scritto un testo neutro, anodino, senza il nome del colpevole. Le 41 pagine contengono però prove circostanziali, vale a dire che da sole non sono determinanti ma prese assieme sono significative.

Il gas sarin usato a Damasco secondo il punto 24 del sommario all’inizio del rapporto conteneva ingredienti cosiddetti “stabilizzatori”, vale a dire che ne riducono l’instabilità – il sarin si trasforma rapidamente, per questo è necessario crearlo e versarlo nelle testate chimiche poco tempo prima del suo utilizzo (è il genere di movimento che gli americani dicono di avere osservato tre giorni prima della strage). La presenza di stabilizzatori lascia pensare al lavoro di esperti, e non a un laboratorio artigianale. Anche la grande quantità usata indica una disponibilità più facilmente associabile a un deposito militare. (segue dalla prima pagina)

Secondo un’indiscrezione raccolta da Associated Press, nell’attacco del 21 agosto sono stati usati 350 litri di gas nervino – il governo siriano ha appena ammesso di possedere un arsenale chimico e deve consegnare un inventario completo dei dettagli entro venerdì, secondo l’accordo negoziato con Stati Uniti e Russia. Chissà se consegnerà anche informazioni che potrebbero rafforzare l’accusa contro Assad – come per esempio potrebbe essere il possesso di un gas nervino con una composizione uguale a quella usata per la strage.

I vettori usati per il sarin sono razzi da 140 e da 330 millimetri, che secondo Peter Bouckaert, direttore delle indagini per Human Rights Watch, sono in dotazione soltanto all’esercito siriano e per questo sono un’indicazione forte della colpevolezza del governo. Si tratta di armi di fabbricazione sovietica – a pagina 18 del rapporto delle Nazioni Unite è citata una stampigliatura in caratteri cirillici che indica una fabbrica di Novossibirsk – adattate per trasportare una testata chimica. Secondo Eliot Higgins, un esperto che da 18 mesi monitora l’uso delle armi da entrambe le parti della guerra civile siriana, i ribelli non hanno mai usato quei due tipi di razzi e ci sono numerose prove – anche video – di un loro uso da parte dell’esercito siriano. La questione razzi smentisce un articolo circolato molto su Internet, in cui si sostiene la tesi dell’errore da parte dei ribelli: il pezzo dice che le armi chimiche erano state fornite dai sauditi (che non hanno un programma di armamento chimico) dentro tubi e bombole, e che i ribelli avevano causato la strage per errore facendo esplodere quei contenitori.

Il rapporto dice anche che le traiettorie dei razzi con il gas nervino sono compatibili con punti di lancio che corrispondono a basi dell’esercito siriano. Ma quantità e qualità del gas nervino, razzi e traiettorie non contano più come prima, perché ormai sulla Siria è sceso il patto sulla consegna e distruzione delle armi chimiche. Il presidente americano Barack Obama e quello siriano Assad da nemici che erano ora sono diventati partner diplomatici nella stessa lenta, complicata opera di disarmo, mentre la guerra sul terreno continua, più violenta di prima.

© - FOGLIO QUOTIDIANO di Daniele Raineri   –   @DanieleRaineri

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