Il popolo dei trichechi in fuga per la salvezza

Diecimila mammiferi giganti riuniti in un’isola del mar di Chucki

a causa dello scioglimento dei ghiacci artici: migrano in massa verso terre fredde

FRANCESCO SEMPRINI. NEW YORK La Stampa, 5/10

L’hanno chiamata «la più grande convention di trichechi del 2013», ma in realtà a spingere questi circa diecimila mammiferi di mare giganti in una remota isola del mar di Chucki è stato il progressivo scioglimento dei ghiacci dell’Artico. Un fenomeno che sta privando i trichechi e gli altri animali dei ghiacci del loro ambiente naturale costringendoli a «migrare» in massa verso terre più fredde, dove trovano riparo aggregandosi in comunità sempre più ampie costrette in spazi sempre più stretti. 

 E’ quello che è accaduto ai diecimila mammiferi marini immortalati in un’immagine dall’alto che li ritrae asserragliati su un fazzoletto di terra nel mezzo del mare Artico, in prossimità dello stretto di Bering, dove l’ultimo lembo di Alaska si affaccia alla punta più estrema della Russia. Un colpo d’occhio notevole che rende l’idea del fenomeno, una diaspora che dura da diverso tempo registrando accelerazioni costante. Secondo il National Oceanic and Atmospheric Administration, nel 2011 si era assistito a un fenomeno simile quando 30 mila trichechi si asserragliarono in una striscia di spiaggia lunga poco più di un chilometro e mezzo. Ancor prima, ovvero nel 2007, un fenomeno simile si era individuato in alcuni tratti di costa dell’Alaska settentrionale. 

 «C’è stata un’intensificazione del fenomeno negli ultimi cinque anni», spiega Pam Tuomi, veterinario di lungo corso dell’Alaska Sealife Center, a Seward. Un segnale che riflette in tutta la sua ampiezza il fenomeno del surriscaldamento terrestre, e lo scioglimento progressivo dei ghiacci che ne consegue. Nel 2013, la dimensione della calotta artica ha registrato la sesta estensione minore della storia. «La convention dei trichechi, come viene chiamata, è un altro sintomo del cambiamento che sta incidendo sull’ecosistema dell’Oceano Artico - avverte Tuomi - con tutti gli effetti a cascata che ne derivano per le specie che vi abitano». 

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