PD a Conegliano perde un altro consigliere

Va via  Pietro Benedet consigliere comunale

Alle ultime elezioni amministrative Benedet è stato il più votato fra i 4 consiglieri comunali e assieme al candidato Sindaco Fojadelli, già dimissionario da alcuni mesi, rappresenta un elettorato moderato e cattolico che ha permesso al PD di raccogliere i maggiori consensi elettorali  in questi ultimi 30 anni.

A parte le ragioni che saranno addotte a giustificazione di tale decisione, vale la pena di riflettere sul fatto se a Conegliano il blocco  tradizionalista del PD ha saputo, voluto confrontarsi  dialetticamente  e  valorizzare la cultura e formazione politica di Fojadelli e Benedet o se ha ritenuto di multiculturare tale apporto, in vista di premi elettorali non raggiunti, ritenendolo  estraneo appunto  alla tradizione del partito. Cosa che riteniamo. Che, alla fine, ha prodotto la decisione.

Se prendiamo i loro interventi in Consiglio Comunale propendiamo per la marginalizzazione dei 2 in particolare di Benedet che come preparazione politica, esperienza nel sociale e sue organizzazioni è uno dei pochi che emerge  in quella sede. I suoi interventi non sono mai stati né ideologici, né esaltanti il conflitto con la maggioranza ma sempre argomentati  e alla ricerca di trovare le migliori soluzioni per la comunità  ai problemi  perché la politica è l’arte del possibile. Ciò creava imbarazzo visibile nelle facce dei colleghi del gruppo. Figurarsi cosa potrà essere accaduto poi nelle stanze chiuse del partito !

Con le dimissioni anche del tenace, conflittuale e bersani-amente alternativo Feltre, il ricambio in corsa avvenuto nel gruppo PD è pari al 60% vale a dire 3 su 5: cosa mai avvenuta nel dopo guerra  a mia memoria.

Questo consiglio poi ha raggiunto un altro traguardo: il numero delle dimissioni dei consiglieri per accedere ad altro incarico pubblico. Interessante sarebbe capire il perché.

Con ogni probabilità oggi il gruppo PD rispecchia meglio quello alla  direzione  del Partito ma ha perso due importanti esperienze e culture politiche e probabilmente anche i loro consensi elettorali moderati.   Il gruppo dirigente giovane  sembra non avere la forza progettuale  aperturista e compromissoria che la storia degli ultimi 50 anni del partito ha lasciato loro in eredità.  Salvo slogan elettorali e congressuali,  tende a chiudersi nella sua “superbia e arroganza politica” per cui stenta a relazionarsi con i cittadini è insofferente alle critiche e reagisce, quando reagisce con argomenti  di routine e a volte  provocatori: o con noi o avversario da annientare.

Benedet non lascia l’impegno sociale e a lui vanno gli auguri di buon lavoro. CW 19/10/2013

Il commento a caldo di un amico OPACT

Ciao Walter, ma guarda, io a livello locale credo conti soprattutto la stoffa, non la provenienza culturale e l'area d'appartenenza. Benedet è una bravissima e preparata persona, lo conosco bene, ma non ha mai fatto una seria politica di opposizione in consiglio comunale. Fojadelli è un uomo di destra, l'anomalia era averlo candidato sindaco, infatti in piena crisi patocca del Pdl il Pd a Conegliano ha perso, unico caso in provincia. Io credo che una persona sveglia, oltre che preparata, non si fa emarginare da quattro cretinetti. Tutto lì. Uno bravo, sa parlare con i giornali, sa fare interventi ficcanti in consiglio senza farsi dettare i tempi da nessuno, sa mettere in mostra la propria personalità alla riunioni di partito e in pubblica piazza. Gli altri sono destinati a sparire. Saranno anche bravi, ma non incidono. Non abbiamo bisogno di filosofi o catechisti, ma di gente sveglia, che abbia intuizioni, che capisca da che parte deve andare una città. Feltre era una persona molto sveglia, anche se con il Pd non c'entrava un cazzo. Di lui abbiamo nostalgia. Degli altri francamente...   

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