"Serve più di un rimpasto"

Alfano: "Ci vuole un Letta bis". Noi opact invece"basta minchiate"

Il vicepremier interviene sulla legge elettorale e sull'incontro con il leader del Pd: "Abbiamo in mente di vederci, però ancora non ci siamo organizzati"

Questa mattina il vicepremier e leader del Ncd, Angelino Alfano, intervistato da Giovanni Minoli a Radio 24, è intervenuto sulla legge elettorale e sul nuovo sistema che in questi giorni è al vaglio dei partiti e al centro della trattativa di sabato scorso tra il segretario del Pd Matteo Renzi e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Respingendo il tentativo di restaurare il Parlamento dei nominati, Alfano ha chiarito che la nuova legge elettorale deve avere una soglia massima di sbarramento al 4 per cento. "Noi dobbiamo assicurare la gornabilità e al tempo stesso evitare che per legge si riduca tutto a due soli partiti che non hanno i voti per rappresentare tutto lo schieramento elettorale. Non abbiamo il timore della soglia di sbarramento. La soglia del 4 per cento va bene – ha sottolineato il vicepremier – perché una volta ha tenuto fuori Casini e una volta la Lega".

Il problema, ha aggiunto Alfano, sono le preferenze, perché i cittadini "vogliono scegliere che votare". Se non ci sono le garanzie richieste, ha domandato Minoli ad Alfano, "si dimetterà?". "Dobbiamo  vedere quante ne vanno in porto  – ha risposto il vicepremier – noi chiediamo l'indicazione del candidato leader della coalizione, premio di maggioranza non al partito ma alla coalizione, no al Parlamento dei nominato e infine una quota di sbarramento vera e non finta. Almeno tre su quattro di queste richieste le dobbiamo ottenere".

"Con Renzi – ha aggiunto Alfano nel cosrso del suo intervento radiofonico – ci sentiamo frequentemente e abbiamo in mente di vederci, però ancora non ci siamo organizzati". "Io mi auguro – ha proseguito l'ex delfino del Cav. – che Renzi riesca a tenere unito il Pd. Tra noi non c'è alcun conflitto personale. Siamo due persone schiette che ci diciamo in faccia la verità, sui fatti concreti".  Quanto ai piani dell'esecutivo Letta e alla possibilità di un rimpasto, il leader di Ncd ha dichiarato: "Ci vuole più di un rimpasto. A mio avviso serve un nuovo governo guidato da Letta, con un cambiamento delle competenze dei ministri. Penso a una vita nuova del governo. Quanti ministri vanno cambiati lo stabilirà il presidente del Consiglio con le forze che lo sostengono, con il presidente della Repubblica e con il segretario del suo partito". "Secondo me – ha ribadito – ci vuole un nuovo governo a guida Letta che abbia un 'reshuffling' dei ministri".

© - FOGLIO QUOTIDIANO, 20 gennaio 2014 - ore 10:46

Non sempre ci si indovina andare alle esperienze passate ma la prima che viene in mente è la esperienza socialdemocratica di Saragat e il Centro sinistra di allora. Con le pinze, certamente. Ma questo continuo richiamarsi a “salvatore della patria”, questo bordeggiare fra le onde schierandosi co con i cuperliani, poi con i lettiani e sempre vedere in Renzi il nemico da sconfiggere. Che poi sarebbe l’unico che oggi propone, fra mille difficoltà, il cambiamento e per questo si trova più nemici che amici perché questo cambiamento è più bello a parole che realizzarlo nei fatti. Siamo alle solite: in Italia cambiare e fare le riforme è uno sforzo d’Ercole!!!

Le proposte economiche e politiche di Sacconi e altri non si possono non condividere ma trovano la difficoltà di realizzarsi in questa situazione, con questo Governo. E in ciò è diverso dal vecchio saragattismo.

Troppi partiti troppi ricatti, troppi leader senza voti.

Le preferenze. Il problema non sono le preferenze che hanno portato nel passato a soddisfare i privelegi e la corruzione, ma chei sceglie e come i candidati per fare le liste dei 20 papabili. E chi sceglie i papabili se non il partito che li propone e le correnti più forti al loro interno? All'elettore rimane solo la soddisfazione di segnare una preferenza fra nomi che poi manco conosce e che, per costituzione, non sono tenuti a rispondere loro perchè, una volta eletti, rispondono, i parlamentari, solo a loro stessi. e non a chi li ha votati. sta con le mi.chiate !!!!! OPACT

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