La sfida del capo dello Stato islamico

a volto scoperto

Venerdì a mezzogiorno il capo dello Stato islamico è apparso per la prima volta in pubblico a volto scoperto. Si tratta di una dimostrazione di forza senza precedenti da parte del gruppo jihadista, che con una campagna militare partita quindici mesi fa è arrivato a controllare una zona grande come la Giordania a cavallo del confine tra Iraq e Siria

di Daniele Raineri | 06 Luglio 2014 ore 16:46

Abu Bakr al Baghdadi è tornato a usare il suo vero nome, Ibrahim al Badri Venerdì a mezzogiorno il capo dello Stato islamico è apparso per la prima volta in pubblico a volto scoperto e ha guidato le preghiere – incluso il sermone – dal pulpito di una moschea storica a Mosul, la seconda città dell'Iraq (come annunciato in anticipo qui).

Ieri è uscito il video (qui in alta definizione). Si tratta di una dimostrazione di forza senza precedenti da parte del gruppo jihadista, che con una campagna militare partita quindici mesi fa è arrivato a controllare una zona grande come la Giordania a cavallo del confine tra Iraq e Siria. Il leader fino alla scorsa settimana era conosciuto con il nome di battaglia di Abu Bakr al Baghdadi, ma domenica 29, il primo giorno del mese sacro di Ramadan, ha dichiarato la restaurazione sul mondo islamico del Califfato e da allora è tornato a usare il suo vero nome, Ibrahim al Badri, e per i suoi: Califfo Ibrahim. Alla fine della predica, scende dal pulpito e davanti allo stato maggiore del gruppo recita al Fatiha, la Sura con cui si apre il Corano.

L’ascesa di Omar il ceceno La differenza con il gruppo rivale di al Qaida è spettacolare, dal punto di vista operativo più che da quello ideologico. Mentre Osama bin Laden – a cui pure il Califfo s'ispira, pur essendo in guerra con il successore di Bin Laden, al Zawahiri, fu costretto prima a vivere in una grotta in zone isolate delle montagne afghane  e poi nell'isolamento di un nascondiglio in Pakistan, e a parlare con l'esterno attraverso corrieri che consegnavano i suoi messaggi dopo settimane, il neo Califfo predica nella moschea di una città da due milioni di abitanti che controlla militarmente. Con alcune precauzioni: nella moschea, mescolati ai fedeli, ci sono gli uomini della guardia del corpo e per evitare soffiate e bombardamenti mirati, il gruppo ha sospeso temporaneamente i network dei telefoni cellulari.

Secondo fonti del Foglio, il video è uscito su Internet leggermente in anticipo sul tempo previsto.  Il discorso pubblico è una mossa studiata per attirare nuovi volontari e guadagnare in legittimità davanti al mondo musulmano, assai scettico. I Fratelli musulmani siriani per esempio avevano dichiarato che non avrebbero giurato fedeltà a un Califfo senza nemmeno averlo visto. Nella prima fila, si può vedere uno dei capi più conosciuti dello Stato islamico, Omar il ceceno, che i lettori del Foglio già conoscono.

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