Lettere al Direttore Il Foglio 8.8.2014
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No Ratzinger si Schettino, scelgo moglie no figlio
1-Al direttore - Ammesso ma non concesso che “il gravissimo dovere di trasmettere la vita umana” su cui ammoniva il buon Paolo VI abbia qualcosa in comune con quarant’anni di gerarchie e teologie che si sono industriate incupite a mettere paletti attorno “al grave problema di come scopa la gente”, e non lo è, all’elenco di come ci siamo meritati tutto questo mancano almeno due lemmi. Il primo, che gerarchie e politici cattolici hanno per vent’anni affidato la difesa dei loro portentosi valori a un Anarca Etico, e non proprio ben gliene incolse. Il secondo è che ora s’affidano alle virtù del politico più compiutamente post cattolico su piazza: nel senso che Renzi è più santo di La Pira, e senz’altro di me, ma tutto ciò che fa e pensa in politica non ha il minimo rapporto, programmaticamente, con quel che pensa o chiede l’ecclesia sua. E le mosse della simpatica Lorenzin stanno a mostrarlo.
Maurizio Crippa
Caro Maurizio, vicario del Papa del Foglio, sorta di Ruini, non vedi una relazione logica e forse anche erotica-agapica tra come si trasmette la vita e come scopa la gente. Mah. Quanto a Renzi, con questa discussione c’entra niente, sebbene ci sia anche una relazione tra come eccetera e come va il pil. Lorenzin fa come può. Poco.
2-Al direttore - Propongo un micro apologo economico. Immaginiamo di avere nel mondo due soli produttori. Uno fa mozzarella, l’altro pomodori. Il primo vende a 20 euro le mozzarelle molto buone e a 5 euro quelle di qualità inferiore. Il secondo vende a 20 euro i pomodori molto buoni e a 5 euro quelli di qualità inferiore. Per anni vanno avanti vendendosi reciprocamente i prodotti migliori. Poi uno dei due, poniamo il produttore di mozzarella, decide di fare la spending review e tagliare sui consumi. E comincia ad acquistare i pomodori di qualità inferiore, confortato però dal risparmio di 15 euro. L’altro, il produttore di pomodori gli dice dopo un po’ che il suo reddito è diminuito e quindi dovrà tagliare un po’ i costi, perciò comincia a ordinare la mozzarella di qualità inferiore. Risultato finale: saldi finanziari inalterati ma caprese cattiva.
Giuseppe De Filippi
3-Al direttore - Stavolta l’inchino lo faccio io. Non hanno voluto Ratzinger e invitano Schettino. Alla faccia della Sapienza.
Luca Del Pozzo
4-Al direttore - Il professor Vittorio Emanuele Parsi scrive sul Sole 24 Ore di ieri che l’affievolimento della simpatia per Israele “non è questione di media pro palestinesi”. Poffarbacco, è vero: dove mai abbiamo visto discriminazioni su giornali e tv? Neppure nell’articolo del prof. Parsi, certamente, dove si afferma che “sono state perseguite stragi di innocenti per distruggere i depositi di quei missili che sarebbero stati neutralizzati da Iron Dome…”. Eh sì, dice proprio “perseguite”. E quindi ricercate, volute. Il ragionamento, poi, è questo: caro Israele, perché contrasti il lancio di centinaia di missili sul tuo territorio se hai un sistema di difesa antimissile? Sarebbe come dire che si può sparare a tutte le guardie giurate davanti alle banche. Che problema c’è? Tanto hanno il giubbotto antiproiettile! Cordialità.
Elio Burzi
5-Al direttore - D’Escoto perdonato (impenitente! una volta non c’era l’abiura?). Accogliere un terzomondista antisemita è una bella coincidenza con la manifestazione del Foglio.
Pietro Fanelli
6-Al direttore - “Il discorso della compatibilità se vuole farlo, lo introduca il Parlamento. Per quanto mi riguarda sono contraria: questa si chiama discriminazione razziale. […] E’ come se chi adotta un bambino lo potesse scegliere. […] Mica siamo al supermercato”. Che cosa si aspettava, ministro Lorenzin, una volta sdoganata la fecondazione eterologa? Io, nel mio piccolo, ho due figlie. Ovviamente non le ho scelte. Ma ho scelto la mamma. Mia moglie.
Gaetano Tursi
Piano inclinato: non so quale sia il punto di sdoganamento da cui poi entrano tutte queste merci avariate. Jean-Jacques Rousseau, credo.
7-Al direttore - La Ue inconsistente e la politica estera di Obama verso la Russia sono tecnicamente perdenti come tutte le “sanzioni’’ di storica memoria. La Russia vieta i voli, non compra merci, fra un po’ ci farà confondere con il gas. L’attuale mondo occidentale nelle mani di incompetenti in politica estera porterà a disastri che pagheremo tutti. La Russia fa parte della civiltà occidentale; piaccia o non piaccia e deve stare nel cerchio magico de noantri. I nemici sono ben altri e sappiamo chi sono.
Giancarlo Politi