Lavori in casa senza chiedere permessi,

 basta una comunicazione

Sarà sufficiente informare il Comune. Rinvio sulle municipalizzate

e sullo sconto affitti. Il decreto scende da 80 a 50 articoli

 di LORENZO SALVIA  , 30 agosto 2014 | 07:34 Il Corriere della Sera

Alla fine, dopo una mese di consultazione pubblica e le ipotesi più varie, il decreto legge «sblocca Italia» esce da Palazzo Chigi asciugato e alleggerito. La norma più importante è a costo zero, con la semplice comunicazione al Comune, al posto dell’autorizzazione, per chi decide di ristrutturare casa. Salta l’intero pacchetto sulle società partecipate dagli enti locali: sia gli incentivi alla quotazione in Borsa e quelli per le aggregazioni, sia la cancellazione delle 1.250 aziende che già adesso non sono operative. «C’erano alcune norme pronte, altre no e abbiamo deciso di affrontarle organicamente nella legge di Stabilità» dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Rinviata alla stesso provvedimento anche la proroga degli sconti fiscali sulle ristrutturazioni. Si tratta ancora, invece, sullo sconto Irpef per chi compra una casa nuova e la dà in affitto a canone concordato per otto anni: nel governo c’è chi frena perché teme che il bonus venga visto come un favore ai costruttori ma anche chi sostiene che la misura non costerebbe nulla e anzi, con il nuovo gettito portato dagli acquisti e dalla Tasi, farebbe guadagnare allo Stato 227 milioni di euro (secondo le stime degli stessi costruttori).

Dagli oltre 80 articoli che componevano le ultime bozze circolate il decreto è sceso a 50 articoli. Anche gli interventi sulle grandi opere sono stati in qualche modo asciugati, con l’aggiunta di una data di scadenza entro la quale spendere i soldi, pena la restituzione. Al di là del valore delle opere, i soldi sul piatto sono 3,89 miliardi, recuperati in parte dal Fondo revoche, cioè da opere già finanziate ma incagliate e considerate non più strategiche, il resto dal Fondo di coesione europeo per il 2014-2020. «L’impatto netto sulla finanza pubblica del decreto è zero e le risorse sono a piena copertura» dice il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Anzi, l’insieme degli interventi dovrebbe mettere in moto una serie di risorse private che però Padoan dice di non poter quantificare.

Nel decreto vengono stanziati 728 milioni di euro per la cassa integrazione in deroga. Il rifinanziamento porta la dotazione complessiva per il 2014 a 1 miliardo e 720 milioni di euro: 320 in più rispetto all’ammontare previsto nella legge di Stabilità 2014.

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