Lettere al Direttore Il Foglio 13.9.2014

Che cosa diceva Minghetti dei limiti del patto

del Nazareno

1-Al direttore - Il Dna di Bossetti forse non è quello; il Dna di Stasi si trova e non si trova. Ma il Dna di Ghedini sulle chiappe di Catricalà, quello si vede a occhio nudo.

Maurizio Crippa

2-Al direttore - Pur tra lusinghieri apprezzamenti sapientemente distillati nei confronti di Matteo Renzi, l’editoriale dell’Elefantino dal titolo “L’Erede”, pubblicato l’11 settembre, non nasconde una nota di malinconica ineluttabilità quando vede l’anomalo (ma provvidenziale) al comando come conseguenza della rivoluzione antipartito e dell’antipolitica e come sopravvenienza della scomparsa dell’insieme di scuola, storia, riferimenti caratterizzanti la democrazia italiana. A questo punto c’è da sperare che la colta citazione ariostesca, “populazzo”, non inglobi ciò che poco prima il Poeta aveva scritto, nell’“Orlando furioso”, e cioè che “il giusto Dio”, quando non ne può più dei peccati degli uomini, “dà regno a tiranni atrocissimi e a mostri” o che “populazzo” non evochi l’oraziano “vulgus vult decipi”. Paradossi (miei) estremizzanti a parte, se si dovesse accettare questa evoluzione della politica, che l’Elefantino sintetizza con una penna lieve, forse solcata da qualche dubbio, senza la calcolata risolutezza e intransigenza di altre occasioni, vorrebbe dire che si profila un tempo assai difficile. Insomma, sarebbe interessante sapere se l’Elefantino concepisce l’anomalia provvidenziale come una risposta transitoria a una sorta di stato d’eccezione oppure se la ritiene un dato strutturale, che potrà pure subire una evoluzione, ma preservando i caratteri di fondo che oggi manifesta. In definitiva, un’anomalia che diventerebbe norma. Con i più cordiali saluti.

Angelo De Mattia

L’età è struttura. Il resto non so.

3-Al direttore - Esempi luminosi! Marco Minghetti, leader del centrodestra riformista che raggiunse il pareggio di bilancio, prima di cedere il governo alla sinistra, ebbe a dire: “Destra e sinistra si combatterono aspramente; e avevano la ragione loro di essere. Ci si era battuti, avevano vinto loro, avevano straziato i contribuenti, ma per dei motivi fondati come la salvezza della finanza, del credito e dell’onore dell’Italia. Acqua passata! Ma oggi dov’è la bandiera, dov’è il principio che ci separa? Si dirà che questo è un pericolo transitorio! E lo affermo anch’io. Normalmente ci debbono essere due partiti alla Camera; e ci saranno nell’avvenire!… Ci saranno, ma oggi non ci sono. Le antiche questioni sono finite: non ne abbiamo nessuna nuova e grande che ci possa far uscire dal periodo transitorio. Codesta è per ora una necessità inevitabile, della quale potete rammaricarvi, ma che sarà tolta solo quando una grande questione verrà, sulla quale i partiti si costituiscano di nuovo”. Tiè. Con affetto.

Antonello Capurso

Per me è l’aborto, la vita. Però c’è la giustizia. Ma sono tutti sulla stessa barchetta.

4-Al direttore - Dopo aver ormai intervistato, come mai nessuno aveva fatto prima – tranne naturalmente Radio Radicale – tutti gli scienziati iscritti e dirigenti dell’Associazione Luca Coscioni, non vedo come il Foglio possa evitare il ruolo di media partner delle sessioni relative agli Ogm che si terranno all’XI Congresso di Roma che l’Associazione ha convocato dal 19 al 21 settembre prossimi. Che si sappia quell’appuntamento è l’unico consesso dove si parlerà laicamente, oltre che con cognizione di causa, di modificazioni genetiche e addentellati. Ci vediamo al Radisson, spero.

Marco Perduca

5-Al direttore - Sarebbe sciocco paragonare l’uccisione dell’orsa Daniza al caso Cucchi. Tuttavia – riconosciamolo – durante un’estate in cui le cronache hanno sbattuto in prima pagina storie dolorose di figli massacrati dai loro genitori, l’orsa Daniza ci ha regalato una lezione di umanità. In fondo, per difendere i suoi cuccioli  ha ferito leggermente un raccoglitore di funghi che, medicato e fasciato, è rincasato  con le sue gambe. L’orsa (che non ha ricevuto in dono il libero arbitrio, ma solo l’istinto) ha pagato con la vita questo suo atto di amore.

Giuliano Cazzola

6-Al direttore - Nuove trame, nuove trappole contro Federica Mogherini. Il Corriere della Sera, infatti, c’informa che Conchita Wurst canterà davanti al Parlamento Ue, e la locandina dell’evento non lascia spazio a dubbi: “E’ lei la voce dell’Europa”. 

Andrea Maccarini

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