Troppa energia per cercare le prede lontane,

 ghepardi decimati. La perdita di habitat e l’aumento

di presenza dell’uomo costringe infatti questi felini ad andare sempre più lontano alla ricerca di cibo.

REUTERS 04/10/2014

Scatta l’allarme per i ghepardi: dai circa 100.000 esemplari nel 1900 si è passati a solo 10.000 oggi. E la colpa non sarebbe di leoni o iene, ma dell’enorme energia che impiegano in lunghi percorsi per cercare le prede. La perdita di habitat e l’aumento di presenza dell’uomo costringe infatti questi felini ad andare sempre più lontano alla ricerca di cibo.

È quanto evidenzia un nuovo studio di biologi di Europa, Sud Africa e università del Nord Carolina, che ha osservato il comportamento dei ghepardi in due diverse riserve sudafricane, iniettando loro una particolare sostanza `tracciante´ e facendogli indossare radio-collari. Seguendo i ghepardi e analizzando la quantità di questa sostanza rilasciata nei loro escrementi, il gruppo di ricerca è stato in grado di calcolare quanta energia questi velocissimi cacciatori utilizzano per catturare le prede e quanto pesi il fatto di dovere coesistere nel proprio habitat con predatori molto più forti in grado di sottrargli cibo.

I risultati sono stati «sorprendenti», secondo i ricercatori: il dispendio energetico del ghepardo durante la caccia è stato «relativamente piccolo, anche tenendo conto dei lori incredibili slanci di velocità». La più grande spesa energetica per la specie si è rivelata essere la grande distanza che gli esemplari sono costretti ad attraversare per trovare le proprie prede, a causa della perdita dell’habitat e della sempre più allargata presenza umana.

«Abbiamo dato troppo spesso la colpa a leoni e iene per la decimazione delle popolazioni di ghepardo quando in realtà è probabile che siamo noi a guidare il loro declino, costringendoli a camminare molto di più in quanto riduciamo le loro scorte di cibo ed erigiamo recinzioni o barriere», ha commentato Johnny Wilson, della North Carolina State University, che ha lavorato allo studio.

(Fonte: Ansa)  

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata