Veneto. Sei milioni per accorpare i municipi. Unione,

Associazione, Fusione ma il cavallo non beve.

I poteri, l élite locali non cede ma poi nei salotti nei giornali locali e on-line predicano il rinnovamento della politica, abbassare la spesa ma … che lo facciano gli altri, Renzi !! Vorrebbero avere più poteri decisionali per la periferia, per la base  I CITTADINI per cambiare, si dice, ma in pratica nulla viene di nuovo da questi. Conservatori ad oltranza. 

 I tempi per richiedere il contributo è fissato per il mese di Ottobre c.a. e riguarda in particolare quei Comuni fino a 5.000 abitanti o Unioni (associazioni di Comuni) che già esistono o deliberano la gestione in associazione entro il corrente mese.

Nonostante le leggi regionali, a iniziativa Lega, che ci sono da 10 anni  nel Veneto, poco si è fatto dai Comuni più grandi. I piccoli hanno tentato ma pochi sono arrivati al traguardo. Motivo: l’identità e storia locale (in tempi in cui si chiede l’Europa dei popoli) !!!

Le strade percorribili erano e sono due. La prima è quella di portare più Comuni ad uno solo ed è quella che ha ricevuto più resistenza da parte dei partiti o movimenti locali. Neanche la Lega nei suoi momenti migliori ha dato avvio a questa operazione perché meglio avere 5 sindaci, 5 consigli comunali che uno. Più gente si accontenta più voti si hanno. Il miglioramento dei servizi ai cittadini passa in seconda fila. La seconda strada è quella delle Associazioni in comune di alcuni servizi  importanti, funzioni fondamentali, e oggi sembra che sia quella più percorribile non toccando il potere partitico locale. Ma è un inizio di un problema che è presente nel nostro territorio da oltre 20 anni che si identificava nei Comprensori e in particolare quello di Vittorio e quello di Conegliano.

Ora sembra che Vittorio abbia preso in mano la situazione con l’impegno del Sindaco Tonon a formalizzare la Associazione fra i Comuni vicini pari a 70.000 abitanti che porterebbe a una collaborazione importante.

Conegliano sembra assente sia nella maggioranza consigliare che minoranza.

Per rimanere nel nostro territorio, Pieve di Soligo e San Pietro di Feletto avevano messo in piedi una Unione eccessivamente burocratica e formale,  costosa che però pare sia decaduta dopo le elezioni comunali ultime.

La domanda: sapranno Vittorio e Conegliano essere all’altezza dei propri compiti o perderanno anche questa occasione?

Corvo Rosso, 6.10.2014

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