CARA, STASERA CUCINO IO E LA CENA SEI TU –

UNO CHEF DI BRISBANE, IN AUSTRALIA, HA UCCISO

LA MOGLIE TRANS E POI SE L’È MANGIATA - LEI FACEVA LA SQUILLO D’ALTO BORDO

Ad aprire la porta agli agenti di polizia è andato lo stesso chef che è riuscito a scappare fuggendo dal balcone. In casa la polizia ha trovato sul pavimento della cucina pezzi del corpo smembrato della trans. E altri pezzi erano nelle pentole sui fornelli…

Da “il Giornale” 7 OTT 2014 16:06

Smembrata e cucinata dal marito chef. Che poi si è tolto la vita. La vittima è un trans, una prostituta di alto bordo che cercava di aiutare la famiglia in Indonesia vendendo il proprio corpo a Brisbane.

L'omicidio-suicidio è avvenuto a Swank, nei sobborghi della città australiana, dove la donna è stata ammazzata e mangiata dal marito nel loro appartamento.

Tutto è iniziato sabato scorso quando è stato richiesto l'intervento della polizia in un condominio di Brisbane.

Alcuni vicini si lamentavano del cattivo odore che proveniva da un appartamento al piano terra. Ad aprire la porta agli agenti di polizia è andato il 28enne Marcus Peter Volke che è riuscito a scappare fuggendo dal balcone. In casa la polizia ha trovato sul pavimento della cucina pezzi del corpo smembrato di Mayang Prasetyo. Sui fornelli, invece, c’erano pentole che cucinavano parti del corpo del trans.

Successivamente, le autorità hanno trovato il corpo di Volke in un cassonetto. Apparentemente l’uomo si sarebbe suicidato con un coltello. Come ricostruisce il Courier mail di Brisbane, Volke aveva sposato la Prasetyo lo scorso anno dopo averla conosciuta mentre lavorava su una nave da crociera.

"La vittima - fanno sapere gli inquirenti - era una prostituta d’alto bordo che pubblicizzava i propri servizi online". Da Lampung, in Indonesia, la madre di Mayang, che lei chiamava Febri, descrive la figlia come un vero e proprio "capofamiglia che inviava i soldi a casa regolarmente" per lei e le due figlie di 15 e 18 anni. La polizia sta indagando sul passato di Volke, ma non avrebbe trovato nessun segnale di malattia mentale né di uso di droghe.

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