Governo Renzi, Landini: “Né l’esecutivo né il Pd

rappresentano i lavoratori”

Governo Renzi, Landini: “Né l’esecutivo né il Pd rappresentano i lavoratori”

Politica & Palazzo

Il leader della Fiom giura battaglia: "Contro il lavoro il premier non va da nessuna parte". Annuncia uno sciopero al nord il 14 novembre e uno al sud il 21. "Il governo può mettere le fiducie che vuole, ma noi non ci fermiamo, perché la fiducia non ce l'ha nel Paese"

di F. Q. | 2 novembre 2014 Il Fatto

Renzi derubrica quel mondo a una parola che sembrava persa nel tempo, sinistra radicale, dice che la minoranza del Pd non gli toglie il sonno, che se se ne vogliano andare, facciano pure. Ma c’è qualcosa che non si può gestire, “riordinare”, con la questione di fiducia in Parlamento e con il voto blindato nelle direzioni del partito. “Gli interessi dei lavoratori non sono rappresentati” da questo governo né dal Pd. E se il governo ha la fiducia in Parlamento “nel Paese non ce l’ha”. Più di Fassina, più di Cuperlo o Bersani, è il segretario della Fiom Maurizio Landini che “rischia” di parlare finalmente alla pari con il presidente del Consiglio, perché non è solo politica, questa volta, ma sono questioni di merito, sul lavoro, dice. “Voglio unire il mondo del lavoro, raccogliere fiducia sulla mia piattaforma, voglio cambiare le politiche di questo governo”. Le cariche della polizia agli operai delle acciaierie di Terni sono state un punto di svolta, molto più della manifestazione con – forse – un milione di persone in piazza San Giovanni, nella sfida a distanza con il garage della Leopolda. “Il Governo può mettere le fiducie che vuole ma noi non ci fermiamo” dice a In Mezz’ora, su Rai Tre, Landini. Il riferimento è al Jobs act e all’ipotesi che possa passare alla Camera senza modifiche (e quindi con un altro voto di fiducia, peraltro l’ennesimo posto dal governo Renzi). “Il governo può anche chiedere e ottenere la fiducia – ribatte il leader Fiom – certo che se la chiede l’avrà. Ma noi non abbiamo alcuna intenzione di fermarci perché in gioco non c’è solo l’articolo 18″. Landini promette che “metteremo in campo qualsiasi azione possibile sindacale e legale dentro e fuori le fabbriche. Il Governo si è messo d’accordo con Confindustria, ma Confindustria deve sapere che sulla strada di questa politica di riduzione dei diritti e dei salari non avrà vita facile”

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata