Mafia e politica a Roma: il braccio destro di Carminati

 in intercettazioni, gli immigrati rendono più della droga. Pignatone: 'Uomini di Alemanno membri dell'organizzazione'. Mafia e appalti, trema la politica romana

edazione ANSA ROMA 03 dicembre 20113:14

"Tu c'hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno". Salvatore Buzzi, braccio destro e sodale di Massimo Carminati nella cupola affaristica che ha avvelenato Roma, intercettato svela qual è il suo business principale. Lui, signore delle coop, lo dice chiaramente in un'intercettazione allegata all'ordinanza di circa 1200 pagine: "il traffico di droga rende meno". L'affare dei centri di accoglienza per rifugiati e immigrati è, secondo la Procura di Roma, garantito dall'ex vicecapo di gabinetto all'epoca del'amministrazione Veltroni, Luca Odevaine, descritto nell'ordinanza come "un signore che attraversa, in senso verticale e orizzontale, tutte le amministrazioni pubbliche più significative nel settore dell'emergenza immigrati".

Ancora nell'ordinanza si legge che Odevaine "utilizzasse i propri contatti istituzionali per suggerire soluzioni ed indirizzare le autorità competenti ad assecondare le indicazioni dallo stesso suggerite, dirette ad agevolare gli interessi degli imprenditori che con lo stesso condividevano interessi di natura economica, ed avvalendosi del credito garantito anche della sua qualificata posizione istituzionale nell'ambito del Tavolo di Coordinamento Nazionale".

Le indagini - Non solo il Campidoglio, gli enti pubblici e le aziende municipalizzate, ma anche la Regione Lazio. Gli accertamenti della procura di Roma sulla cupola mafiosa sgominata nella capitale puntano ora anche sul livello di infiltrazione dell'organizzazione capeggiata da Massimo Carminati nei palazzi di via della Pisana e di via Cristoforo Colombo. Le indagini, secondo quanto si apprende, prendono esame sia l'attuale amministrazione, sia quella precedente.

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Alemanno: mi autosospendo da incarichi in Fdi - "Cara Giorgia, ti comunico la mia irrevocabile decisione di autosospendermi da tutti gli organi del Partito, fino a quando la mia posizione non sarà pienamente e positivamente chiarita". Lo scrive Gianni Alemanno in una lettera inviata oggi al Presidente di Fdi Giorgia Meloni. "Cara Giorgia - prosegue Alemanno nella lettera - ti ringrazio per la solidarietà e la fiducia che tu e altri esponenti di vertice del partito avete espresso pubblicamente nei miei confronti. Queste dichiarazioni si uniscono ai messaggi di tantissimi militanti e semplici cittadini che mi sono stati vicini in un momento così difficile per il mio percorso politico e personale. In questo momento il mio impegno principale non può non essere quello di capire realmente la portata di questa inchiesta e di dimostrare in maniera chiara e puntuale, in tutte le sedi, la mia estraneità agli addebiti che mi vengono mossi". "Nello stesso tempo - scrive ancora - mi rendo conto della necessità di evitare facili strumentalizzazioni che potrebbero usare queste vicende per attaccare l'immagine di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale, che evidentemente nulla c'entra con tutto ciò.

Marino: ho sbarrato porta ad inciuci. Cambieremo città  - "L'ho detto e lo ripeto. Abbiamo sbarrato la porta agli interessi, agli inciuci, ai rapporti poco chiari. Il nostro obiettivo resta uno e uno soltanto: cambiare questa città solo per i romani e le romane". Così il sindaco di Roma Ignazio Marino commentando su Facebook l'indagine della Procura di Roma sulla 'Mafia Capitale'.

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