Lettere al Direttore Il Foglio 9.12.2014

Ma questo scandalo romano è de destra o de sinistra? La mafia è de centro?

1-Al direttore - La “pista nera” fa sempre comodo, oggi come ieri, a Roma come a Brescia. In una città da sempre governata dalla sinistra e per la sinistra, con la sola eccezione di Alemanno, si cerca di utilizzare un paio di manovali del crimine di destra per mascherare l’ennesimo scandalo che al contrario ha solidissime basi “de sinistra”. Cordiali saluti.

Giancarlo Di Giovanni

Cosa sia di destra, cosa di sinistra, lo sa solo la canzone di Gaber; a Roma, nemmeno lei.

2-Al direttore - L’ultima “inchiesta spettacolo” della magistratura romana? Colpirne cento (pesci piccoli del Pd) per educarne uno (Renzi).

Manuele Bani

3-Al direttore - A proposito dei “Matrimoni immaginari” descritti da Annalena Benini nell’inserto di sabato. La fine di un amore è una presa di coscienza, un atto di onestà, un’opera di pulizia tra i propri sentimenti verso sé e verso l’altra. Chi preferisce continuare a vivere giorno e notte con una millantatrice/millantatore accetta la trasfigurazione della convivenza in un intreccio di interessi e comodità, la qual cosa è un compromesso di tutto rispetto: si baratta la rassegnazione per avere indietro un po’ di compagnia.

Tonio Dicembre

La farei più semplice. Si prende un impegno, lo si mantiene.

4-Al direttore - Pur riconoscendo di non essere mai stato un suo fedele lettore, desidero complimentarmi per la lucidità e lungimiranza delle sue recenti analisi politiche. Come Lei sono convinto che il vero e unico erede politico del Cavaliere, pur con tutte le diversità del caso, sia Matteo Renzi e credo pure che solo attraverso un rafforzamento del cosiddetto patto del Nazareno, questa legislatura possa avere un profilo autenticamente riformista e costituente. A mio avviso tale patto deve diventare qualcosa di più organico e solare, al punto da assomigliare sempre più alla grossa coalizione di stampo tedesco. Cordiali saluti.

Franco Grandizio

Se fosse un fedele lettore, le sue apprezzate lettere sarebbero più witty.

5-Al direttore - In questo fine settimana mi sono rallegrato perché ho visto l’Amor nostro di nuovo pieno di energia prontissimo per una nuova eventuale campagna elettorale.

Roberto Carletti

Anch’io. Perché non proviamo a candidare Gasparri premier?

6-Al direttore - C’è solo da sperare che una periferica e dinamica procura della Repubblica riesca a riscattare l’onore perduto dopo il declassamento di S&P’s, peraltro ignorato dai mercati, del nostro debito pubblico a un passo dal livello di “junk bonds”: We trust in Trani.

Vincenzo Covelli

Oh yes. Viva la magistratura.

7-Al direttore - Ho letto l’articolo di Giulio Meotti “In quarant’anni abortito un francese su quattro. Da oggi è un diritto”. Peraltro mi era parso già sufficiente il titolo, per spingermi un pò più in là nella riflessione. Perché, come ovvio, i diritti sono fondamentali. E in nome del diritto nulla è opponibile. Ragion per cui stavo immaginando qualcosa del tipo: “In quarant’anni abortito un francese su quattro. Da oggi è un dovere”. Ecco, il giorno in cui arriveremo a una tale conclusione, sempre a parità numerica di aborti ben si intende, forse avremo più chiaro il lato macabro di quello che nominalmente si pesa come un diritto.

Massimo D’Oria

8-Al direttore - Sono esterrefatto. Ma come possono, ebrei che conoscono e che hanno descritto persecuzioni, lutti e paure quotidiane, che subiscono violenze e disprezzo, da sempre, credere che basti tracciare quattro scarabocchi e un nome sull’atlante geografico, per stabilire la pace, per sentirsi al riparo dalla crudeltà di chi dimostra come unica ragione di vita, e di morte, l’annientamento del popolo d’Israele e la distruzione dell’occidente? Paese che vai intellettuali che trovi. Cordiali saluti.

Rodolfo Maida

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