Il colesterolo è utile. La statina no.

Il dottor Duane Gravelin è un medico piuttosto noto negli Stati Uniti, anche perché a suo tempo (è nato nel 1931) è stato un astronauta

Maurizio Blondet 2 gennaio 2015 www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&task=view&id=311527&Itemid=140

Nel 1999 gli hanno trovato il colesterolo a 280 e, come di regola, gli viene prescritta una statina, il farmaco Lipitor. Le statine sono raccomandate e promosse come riduttori del colesterolo e quindi come capaci di trattare, o anche prevenire, le malattie cardiache. Dopo qualche settimana, il dottor Gravelin viene colpito da un disturbo detto «amnesia globale transeunte». Lui racconta: «Immediatamente, senza alcun preavviso, ti trovi incapace di comunicare; non perché non riesci a parlare, ma perché non riesci a ricordare le ultime sillabe che ti sono state dette, così non rispondi a tono. Inoltre, subisci una perdita di memoria retrograda, anche di decenni del tuo passato». Tornato normale dopo sei ore, il dottore ha continuato ad assumere la statina, anche perché il suo colesterolo era pur sempre altissimo.

Fino al secondo episodio, più grave, di amnesia: «Per dodici ore sono stato uno studente delle medie di 13 anni», racconta. Ha cominciato a sospettare che la statina fosse la causa di questi disturbi, e cominciato ad approfondire il problema, in collaborazione con una specialista di San Diego, Beatrice Golomb, che raccoglie dati sugli effetti collaterali del farmaco anti-colesterolo. Da allora, oltre duemila casi di amnesia transitoria sono stati riportati in letteratura clinica. E non solo amnesia: episodi di disorientamento, stati confusionali, stati psicotici, depressione, demenza vengono segnalati dai medici di base. E inoltre: disfunzioni sessuali, cataratta, gravi processi degenerativi a carico della muscolatura (rhabdomiolisi) e del muscolo cardiaco. Al centro in cui i medici riportano gli effetti avversi dei farmaci (Adverse Events Reporting System) presso il FDA (Food and Drugs Administration) sono stati raccolte 36.605 denunce di danni collaterali da statine, numero certamente sottovalutato (si ritiene che i fatti riportati siano solo il 10% degli effetti avversi reali).

Il libro scritto dal dottor Gravelin: «Lipitor, ladro di memoria»

Prodotto dalla Pfizer, il Lipitor è stato il farmaco più venduto nel mondo nel 2011, fruttando alla ditta 13,3 miliardi di dollari. Le statine sono uno dei migliori affari di Big Pharma, e uno dei maggiori costi dei servizi sanitari nazionali. Vengono prescritte a raffica e di routine agli ultrasessantenni, non solo a quelli che hanno avuto un infarto, ma per prevenire l’infarto. Dunque vengono somministrate, come un farmaco-miracolo, anche a chi ha il colesterolo nella norma. Anzi, l’American College of Cardiology e l’American Heart Association, due potenti lobbies di specialisti, hanno proclamato che le statine dovrebbero essere somministrate direttamente a tutta la popolazione, come additivo nell’acqua potabile. Senza che tuttavia sia ancora stato dimostrato che le statine riducono realmente il rischio di cardiopatia, ossia la capacità di prevenire una prima crisi. Quanto alla capacità delle statine di ridurre l’eventualità di un secondo infarto, i migliori studi parlano di una riduzione del rischio fra l’1 e il 4% per i maschi, e ancor meno per le donne. Mentre i danni collaterali sono  dimostrati (1).

Gravi dubbi pesano sulla teoria che meccanicamente collega il livello di colesterolo all’infarto, e che fa consistere la cura nella altrettanto meccanica riduzione del colesterolo nel sangue. È comprovato che livelli troppo bassi di colesterolo sono dannosi; il colesterolo è, semplicemente, necessario alla vita. Le surrenali ne hanno bisogno per produrre il cortisolo (l’ormone che permette di affrontare lo stress); è il precursore di tutti gli ormoni steroidi, compresi il testosterone e l’aldosterone, e degli ormoni sessuali femminili; protegge l’organismo dagli attacchi dei radicali super-ossidanti; è necessario alla funzione nervosa. Sembra che le persone anziane abbiano bisogno di più colesterolo per vivere sane. Bassi livelli paiono collegati all’invecchiamento precoce e all’insorgere del cancro.

Come agiscono le statine per ridurre la concentrazione di colesterolo nel sangue? Esse «avvelenano» un enzima del fegato, chiamato HMG-CoA reductasi, che è necessario per produrre il colesterolo; ma è anche necessario all’organismo per produrre gli ormoni surrenali, i sessuali, le proteine della memoria e la funzionalità nervosa.

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata