ANDREA'S VERSION. 14 Gennaio 2015

Senta, Alfano, arrivati a questo punto dovrebbe farci la cortesia di fare il ministro degli Interni. Due cose subito.

di Andrea Marcenaro | 14 Gennaio 2015 ore 06:30

Per prima cosa convocherà i turbanti e dirà loro: spiacente, eh, ma da venerdì prossimo la kuthba, il sermone in moschea, o lo fate in italiano o non lo fate. No italiano, no pistolotto. E’ una violenza? Un’imposizione? Certo che sì, ma sa, di questi tempi. Capirà anche lei, signor ministro, che parlare la lingua del paese dove si vive è quasi meno di mille frustate. Senta, Alfano, pure un’altra cosa dovrebbe fare. Convocherà i turbanti e dirà loro: vi regaliamo un quotidiano chiavi in mano, lo pagheremo noi lo e lo confezionerete voi, in completa autonomia. Soldi pubblici, alla faccia di Travaglio. Direte la vostra su ogni cosa del mondo, cronaca nera, politica planetaria, spettacoli, satira, sport, cultura. Un grande giornale popolare. Ci scriveranno tutti, non soltanto gli amici della parrocchietta di don Colmegna. Imam di periferia, semplici fedeli, molto contaminati, ma anche meno contaminati. Senta, però, Alfano. Dovrà dire loro che gli articoli, ciò che non dovrebbe costituire uno scoglio insormontabile, compariranno sia in arabo che in italiano. Sarà un modo per conoscersi meglio, per cominciare a parlarsi, per intravvedere una fiducia, ma che dico fiducia, una pace asimmetrica. E se rifiutano il regalo, dirà lei? Sarebbe da non credere. Possibile, però. Bé, non ne faccia una tragedia. Potrà sempre fare il ministro degli Interni.

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