Terminato l'incontro tra Renzi e Cav. sull'Italicum.

Guerini: "Ribadita la linea del Pd. Aspettiamo una risposta"

1.No alle liste boccate e un meccanismo con capilista e preferenze. I dem attendono ora una risposta di Berlusconi che questo pomeriggio vede i suoi senatori. La minoranza del Pd chiude a qualunque compromesso. Gotor: "Siamo 29 contro i capilista bloccati"

di Redazione | 20 Gennaio 2015 ore 12:51

Al termine dell'incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi il patto del Nazareno tenta di trovare la quadra sul sistema di voto dell'Italicum. Un colloquio durato circa un'ora quello tra i due leader politici e su cui il vicesegretario del partito dem, Lorenzo Guerini, ha spiegato gli argomenti trattati. "Abbiamo ribadito a Forza Italia la nostra posizione che prevede il no alle liste boccate e un meccanismo con capilista e preferenze. Attendiamo una risposta da Forza Italia", ha detto Guerini al termine dell'incontro a palazzo Chigi. Sulla questione dei capilista bloccati, che ha motivato la spaccatura con la minoranza del Pd (Fassina l'ha definita una misura che "mina la democrazia") invece, ha affermato che "penso che rimarranno 100".

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 "Il Pd riuscirà a trovare una sintesi", ha aggiunto Guerini, che si è detto certo che nel Pd si riuscirà a trovare una quadra. Ancora nessuna discussione sul Quirinale, argomento tenuto in disparte durante l'incontro tra Renzi e Berlusconi. "Non se ne è parlato assolutamente", ha chiosato Guerini.

Fredda la risposta della minioranza del Pd che chiude a qualunque compromesso sui capilista bloccati. "Noi siamo in 29 e confermiamo la linea del 'no' ai capilista bloccati. Per noi non c'è nessuna trattativa", ha detto il senatore della minoranza Pd, Miguel Gotor: "Noi non arretriamo, è una questione di dare rappresentanza ai cittadini, vogliamo entrare nel merito della legge elettorale", ha aggiunto.

L'agenda dei due leader prevede per entrambi un incontro con i propri gruppi politici: Renzi  verso ora di pranzo incontrerà i senatori del Pd mentre Berlusconi vedrà i suoi uomini di Palazzo Madama nel pomeriggio.

2.ANSA. Quirinale, durato un'ora faccia a faccia Berlusconi - Renzi

Sesto incontro tra i due

Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è giunto in auto a Palazzo Chigi intorno alle 10.45 per l'incontro in programma con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il sesto faccia a faccia tra i due, si è svolto a poche ore dall'inizio delle votazioni in Aula della legge elettorale e a nove giorni dal voto per il Colle.

Con Berlusconi sono arrivati a palazzo Chigi Denis Verdini e Gianni Letta, già presenti ai precedenti faccia a faccia tra il leader di FI e il premier.

Il Cavaliere  vede il presidente del Consiglio per discutere non solo di Quirinale ma anche di riforme alla vigilia delle votazioni in Senato sull'Italicum. La rosa dei nomi che circola è sempre quella, ma tra le candidature gradite all'ex capo del governo e ai centristi ci sarebbero quelle di Giuliano Amato e Pier Ferdinando Casini. Parallelamente però, l'ex capo del governo ha bisogno di ricompattare il suo partito. Dopo l'incontro con il capo del governo, Berlusconi ha in programma una riunione con i senatori (manca però la convocazione ufficiale) mentre domani alle 16 vedrà i deputati. In agenda poi il comitato di presidenza del partito. La situazione però dentro Fi è tutt'altro che risolta perchè se è vero che con Brunetta è tornato il sereno, Berlusconi deve fare i conti con i frondisti guidati da Raffaele Fitto. L'eurodeputato domani sarà nella Capitale ed al massimo mercoledì incontrerà di nuovo il Cavaliere per tentare di trovare un accordo che consenta agli azzurri di presentarsi compatti alle votazioni per il Colle. Parallelamente alla partita sulla presidenza della Repubblica però c'è anche quella sulle Riforme. A palazzo Madama riprende il cammino dell'Italicum, mentre alla Camera il voto sull'articolo 1 del testo delle Riforme fotografa un partito comunque tutt'altro che unito: 13 i voti contrari, 24 quelli a favore e 28 i deputati azzurri assenti.

Guerini, con Berlusconi non si è parlato di Quirinale - "Non si è assolutamente parlato di Quirinale". Così il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini nega che nell'incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si sia affrontato del tema del futuro presidente della Repubblica.

Telefonata Berlusconi-Daul, tra i temi elezione capo Stato - Lunga e cordiale telefonata ieri tra Silvio Berlusconi ed il presidente del Partito Popolare Europeo, Joseph Daul. Secondo quanto riferiscono fonti azzurre, nel corso del colloquio telefonico, il cavaliere ha esposto al presidente del Ppe il quadro della situazione politica in vista delle votazioni per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Daul si è congratulato con l'ex capo del Governo per l'incontro e la convergenza di opinioni avuta tra Berlusconi e Angelino Alfano soprattutto in merito alla decisione di sostenere insieme, nella trattativa con Renzi, un candidato al Colle che provenga dall'area moderata e quindi in linea con la storia dei popolari europei.

Sospendere l'esame delle riforme fino a quando non sarà finito il faccia a faccia Renzi-Berlusconi: lo ha chiesto formalmente Arcangelo Sannicandro di Sel nell'Aula della Camera. "Visto che siamo eterodiretti, rispettiamo almeno il ruolo di burattini", ha detto l'esponente di Sel, sostenuto dalla Lega. "Aspettiamo che finiscano e ci dicano quello che hanno deciso".

La proposta, successivamente formalizzata dalla Lega, è stata bocciata (197 i voti di differenza). La richiesta era stata motivata, per la Lega, da Matteo Bragantini, relatore di minoranza del ddl costituzionale: "Sospendere la seduta per dare modo ai 'padri costituenti' Renzi e Berlusconi di discutere di riforme e legge elettorale, cosicché la maggioranza possa poi ratificare le loro scelte". "Ormai il Paese è retto dalle decisioni prese da due persone - aveva aggiunto Bragantini -. E Berlusconi figura a tutti gli effetti come vicepremier. La Lega Nord chiede la sospensione d'aula, aspettando l'esito dell'incontro, che detterà l'agenda politica per la maggioranza. Il parlamento non conta più nulla, due persone stanno riscrivendo Costituzione e legge elettorale con accordi presi nelle segrete stanze, in barba a democrazia e rappresentanze".

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