Gentiloni: 'Isis ci minaccia. Pronti a combattere'

Il ministro: "Notizie allarmanti a 200 miglia marine da noi". Italia pronta a uso forza nel quadro delle Nazioni Unite. Gli jihadisti conquistano radio e tv locali a Sirte.

Redazione ANSA 13 febbraio 2015 -20:03

Immigrazione: Alfano, problema è Libia

"L'Italia è minacciata dalla situazione in Libia, a 200 miglia marine di distanza". Così il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a SkyTg24 ha commentato le "notizie allarmanti" sulla presenza dell'Isis a Sirte. "Se non si trova una mediazione" in Libia, ha aggiunto, bisogna pensare "con le Nazioni unite a fare qualcosa in più". E l'Italia, ha sottolineato il capo della diplomazia italiana, è "pronta a combattere in un quadro di legalità internazionale".

Appello a lasciare il Paese - L'Isis avanza in Libia e l'ambasciata d'Italia a Tripoli invita i connazionali a lasciare "temporaneamente" il Paese. Alla Farnesina si sottolinea come la situazione della sicurezza si stia progressivamente aggravando a causa dell'avanzata dei miliziani jihadisti. Già presenti in Cirenaica, gli affiliati allo Stato islamico hanno di recente preso di mira Tripoli e rivendicato l'attacco kamikaze all'hotel Corinthia del 27 gennaio. Durante il quale sono morti almeno 5 stranieri.

La conquista di Sirte - Ieri alcuni account Twitter riconducibili all'Isis avevano annunciato l'uccisione di 21 copti egiziani rapiti all'inizio di gennaio a Sirte, mostrando alcune foto. Ma la notizia non era stata confermata da fonti ufficiali. Trova invece diverse conferme la conquista, da parte dell'Isis, di alcune tv e radio locali sempre a Sirte. Da dove i miliziani dello stato islamico, secondo fonti libiche, hanno trasmesso un discorso del loro capo, il califfo Abu Bakr al Baghdadi.

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata