Veneto: approvato pdl su associazione tra Comuni

Via libera in commissione Affari Istituzionali, presieduta da Costantino

Toniolo (PdL), al progetto di legge della Giunta regionale per la disciplina dell'esercizio associato delle funzioni e dei servizi comunali. Si tratta di una PdL che in conformita' alle vigenti disposizioni dell'Unione Europea, della Costituzione e dello stesso Statuto regionale recentemente approvato, intende valorizzare ed incentivare la costituzione di gestioni associate tra comuni, promuovendo, in particolare lo sviluppo delle unioni e delle convenzioni, nonche' la loro fusione. Per i comuni con popolazione fino a 1.000 abitanti e' fatto obbligo di esercitare tutte le loro funzioni e i servizi in forma associata, mediante l'unione o convenzioni. Per quanto riguarda i comuni con popolazione superiore a 1000 abitanti e fino a 5000 per le aree di pianura e fino a 3000 per quelle montane, sono obbligati all'esercizio associato delle funzioni fondamentali, che potranno essere svolte mediante l'unione dei comuni o convenzioni. Tali forme associative potranno essere utilizzate anche dai comuni con popolazione superiore. Per l'esercizio associato sono state individuate quattro aree geografiche omogenee: area montana e parzialmente montana; area ad elevata urbanizzazione; area del basso Veneto e area del Veneto centrale. I comuni formuleranno proposte di gestione associata da realizzarsi, in via prioritaria, secondo criteri di appartenenza alla medesima area geografica omogenea, alla medesima provincia, di contiguita' territoriale e di dimensioni associative che rispondono a valori demografici: 5000 abitanti per le aree montane o parzialmente montane, 20.000 per quelle ad elevata urbanizzazione, 8000 per l'area del basso Veneto e 10.000 per quella del Veneto centrale. Previste incentivazioni economiche, con priorita' per le fusioni di comuni rispetto alle forme associative, che per l'anno 2012 sono quantificabili complessivamente in Euro 3.150.000,00. La Regione si riserva un ruolo di regia nell'individuazione degli ambiti ottimali e nella determinazione degli stessi; garantisce un forte coinvolgimento delle comunita' locali che dovranno formulare delle proposte di gestione associata attraverso la conferenza delle autonomie locali (quando istituita) o la conferenza permanente regionale delle autonomie locali. (ASCA) - Venezia, 12 apr –

Credevamo di appartenere a una era politica superata dai fatti e invece ecco che le nostra tesi sostenute in questi mesi trovano riferimenti. Il cammino sarà lungo  per l’Unione dei Comuni ma dipende dal coraggio dei Sindaci e dalla forza e convinzione di ricavare maggiori benefici da parte  delle comunità. CW OPact

 

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata