Aborto: da OggiTreviso.it

Il vescovo Mons. Corrado Pizziolo, il dr. Gino Soldera, il Dr. Sandro Cinquetti,

Floriano Zambon, Antonio Fojadelli, Marco Zabotti, Federico Caner, Andrea Causin: tutti a parlare della legge 194.

 MA LE DONNE DOVE SONO?!?

 Chi sono questi, come si permettono di parlare di aborto, di maternità, di come portare avanti una gravidanza, delle conseguenze che potrebbe avere sul corpo e nella mente di una donna (al di là della responsabilità di far nascere bambini condannati a soffrire tutta la loro breve vita). Chi sono questi così definiti UOMINI: sono solo maschi oltretutto di una certa età! Quante gravidanze hanno portato a termine nel loro ventre? Quanti soprusi hanno subito dai loro simili MASCHI?

 Chi sono loro e tutti gli altri UOMINI che si permettono di giudicare e di legiferare su un problema che tocca e investe, a volte in modo devastante, la Donna?

 La legge 194 sarà anche vecchia, ma io credo che la dignità della donna non abbia età e che sia la donna, solo lei, ad avere il diritto di scegliere cosa fare del suo corpo, anche sbagliando: vi assicuro che, per una donna, scegliere l'aborto è SEMPRE DEVASTANTE e TREMENDO.

 Chiedo scusa alla Sig.ra Laura Puppato, unica donna nominata nell'articolo. Aprile 2012 Mammamaria23-4-2012

Ubuntu // 25/04/2012 20:54

L'aborto riguarda tutti

Tutti siamo chiamati a parlare di queste materie, perché aborto e maternità sono temi sociali e non questioni personali.

 Soprattutto poi se sono fenomeni così diffusi (6.840 aborti nel Veneto nel 2009, circa una gravidanza su 5 oggi in Italia finisce con un aborto).

 Che i bambini siano accolti o soppressi non è una questione che può riguardare solo una donna, ma riguarda tutti: ogni bambino è una persona unica e irripetibile, senza di lui/lei a tutta la società manca qualcosa. Quando una donna va ad abortire, lo fa perché nessuno attorno le ha dato quegli aiuti a cui avrebbe diritto: un lavoro, persone che la sostengono, gli aiuti economici necessari... è troppo comodo in questi casi parlare solo della donna. Per questo per contrastarlo non bastano l'"assistenza psicologica, medica e sociale", ma occorrono diritti e sostegni certi che oggi mancano. Dietro ogni donna che va ad abortire c'è una società che la spinge a prendere questa strada, che è appunto (condivido) "devastante e tremenda" per le donne, ma lo è altrettanto e ancora di più per la bambina o il bambino che cesseranno di vivere. Perché appunto l'aborto non riguarda solo il corpo delle donne ma anche quello di questi piccoli.

W. Cadorin - OPACT // 21/04/2012 15:27

Parlare e non scrivere

Non sapevamo dell'incontro. Dalla cronaca notiamo però una presenza qualificata di uomini di destra e sinistra. Bene. Abbiamo notato nel nostro elenco delle cose che mancano nei programmi dei 9 candidati sindaci di Conegliano, pubblicato da questo giornale, almeno un richiamo ai problemi etici e aborto. E' stata persa una altra occasione per sensibilizzare la comunità e far diventare gli argomenti motivi di confronto.Se non ci pensano i cattolici e osservanti Zambon e Fojadelli,perchè dobbiamo farlo noi laici ?

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