Primarie Pd, Renzi boccia la carta d'intenti

Regole «sbagliate» e carta d'intenti del centrosinistra «troppo generica»: Matteo Renzi

rompe gli indugi ed esprime un giudizio negativo sulle norme messe a punto per le primarie.

LE REGOLE SONO SBAGLIATE. «Purtroppo sono state fatte delle regole a mio giudizio sbagliate. Bersani aveva dato la sua parola che le regole non sarebbero cambiate, che le uniche regole cambiate avrebbero allargato la partecipazione. Purtroppo, spiace dirlo, non è andata così».

Poi il rottamatore ha subito aggiunto: «Noi risponderemo con la nostra lealtà ai loro cambi di regole, il nostro entusiasmo è più forte delle loro regole», per poi tornare a ribadire che, al di là di qualsiasi regola, «non si può fermare il vento con le mani». Come a dire che l'onda della nuova politica che 'rottama' il vecchio è già partita. E non la si può arrestare. E ha ribadita che il suo intento è quello di attirare il voto dei delusi: «Innanzitutto, chiedo il voto ai delusi del Pd, poi se prendiamo i voti dei delusi dell'altra parte va anche bene».

NESSUN RIFERIMENTO ALL'AGENDA MONTI. Renzi, poi, non ha dimostrato entusiasmo anche nei confronti dalla 'carta' messa a punto dal centrosinistra che, dice, sarà «riempita con i nostri contenuti», visto che è «un documento molto generale e generico, anzi fin troppo generico», dove peraltro manca ogni riferimento all' agenda Monti che per i renziani è ritenuta una bussola.

IL PLAUSO DEL WALL STREET JOURNAL. Renzi, che ha compiuto proprio sabato 13 ottobre il giro di boa del primo mese del suo tour a bordo del camper con la scritta 'Adesso!' durante il quale ha disseminato di ben 700 comitati la penisola, incassa intanto un apprezzamento del Wall Street Journal che lo ha definito «un toro nel negozio di porcellane» del Pd e «la speranza di qualcosa di diverso nelle tradizionali dinamiche elettorali italiane».

Sabato, 13 Ottobre 2012 – Lettera 43

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