Breve storia in vulgata sui principi e politica

Uguaglianza e rappresentanza, diritti(poco dei doveri) e libertà. 

Valori sui quali da sempre si è discusso animatamente fra i giovani in particolare e sui quali si sono trovate nel procedere cultuale della società, soluzioni ed effetti diversi. Contradditori spesso, scambiando strumenti tecnici per politici (legge elettorale) o strumentalizzati (dittature) fino alla radicalizzazione che poi è limitrofa alla anarchia. Vogliamo provare a parlare di  qualche cura con effetto placebo.

 Sta per essere approvata la legge per la quale un condannato per certi reati contro lo Stato ad oltre 2 anni non può essere eletto in parlamento. Giusto e più si che no. Sembra però che alla successiva legislatura possa essere eletto.  Allora anche i costituzionalisti si erano posti il problema: salvaguardare la politica dalla intrusione della Giustizia. Infatti basta che un Giudice nella propria autonomia costituzionale, si ricordi di avere idee politiche contrarie a quelle di un uomo politico e tac indagini e sentenza e quello è spacciato. Ragionamento terra  terra ma per far capire che un potere costituzionale può interferire e incidere su un altro potere. Questa mattina una vignetta: due figure, una con chiavi in mano ( del parlamento) che le porge a un giudice dicendogli “Dica lei chi deve essere eletto”.

Legge elettorale. Da anni stiamo navigando fra il sistema proporzionale e il maggioritario. Più democratico il primo rispetto al secondo? Si se prendiamo la democrazia come esigenza di rappresentanza di tutte le istanze che emergono dalla società. Ma così si governa un paese? No. Nel tempo si sono formati vari  partiti, movimenti  e governi che duravano un anno perché si formavano mettendo insieme vari partiti e partitini dando a questi un potere di interdizione, possiamo dire ricatto,  superiore alla loro forza  e rappresentanza parlamentare ( per capirci un partito con 2 voti necessari per avere la maggioranza del governo contava di più di chi ne aveva 50) e ciò ha portato ai privilegi, agli scompensi economici e istituzionali odierni; a un paese che da anni dice di voler ammodernarsi, riformarsi per stare al passo con altri paesi ma in effetti è fermo al vecchio e dove nessuno vuol essere riformato se non imponendo agli altri la propria convinzione. Siamo passati dalle preferenze alle liste chiuse perché le prime si erano dimostrate scandalose dove la elezione del candidato avveniva non per la sua qualità ( v. Consigliere PDL Lazio oggi in galera ma eletto con una barca di preferenze come scritto in articolo in questo blog un mese fa)) ma per le amicizie e catene di conoscenze che riusciva a crearsi magari a suon di cene e poi, eletto, a distribuire posti ai fans. Succederà così, penso, con queste primarie tanto differenti da quelle americane. Si scrivono le regole che vadano a favore di qualcuno PD e nel PDL viene scelto il candidato che porta 10.000 firme in diverse regioni il che significa avere una catena di conoscenza estesa e spendere soldi a palate e poi…se vedrà. E’ vero che non troveremo mai il bandolo della matassa se non quando finiranno i finanziamenti statali ai partiti ( e non solo) cesseranno per essere sostituiti da quelli privati, spontanei.

Per ora mi fermo ma forse ci sarà una seconda puntata. Mirko Santamessa 6,11

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata