La Cassazione No Vax: i vaccini causano la leucemia. Tesi di un noto medico antivaccinista

In pratica, ciò che veniva presentato come la prova di colpevolezza dei vaccini è invece la prova della loro innocenza.

LUCIANO CAPONE 19 DIC 2020 ilfoglio.it lettura3’

La Corte suprema conferma le tesi di un noto medico antivaccinista, secondo cui le vaccinazioni avrebbero causato la morte per leucemia di un militare. Così la scienza viene umiliata in tribunale

VACCINI LEUCEMIA MASSIMO MONTINARI

“Sono cose che hanno dell’incredibile, è una sentenza assurda”, dice al Foglio il prof. Alessandro Rambaldi, ordinario di Ematologia all’Università Statale di Milano e studioso di leucemie, commentando la sentenza della Cassazione secondo cui i vaccini possono causare la leucemia. “L’idea di una correlazione tra vaccinazione e malattie del sangue è assolutamente inesistente. Ripeto: assolutamente inesistente”. Dello stesso avviso Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e responsabile del dipartimento di Oncoematologia al Bambino Gesù: “Lei sa che sono molto misurato e rispettoso delle istituzioni, ma non esiste una base biologica tale da giustificare un nesso di causalità tra vaccinazione e lo sviluppo di una leucemia mieloide acuta. Mi pare un messaggio significativamente pericoloso”.

La storia è quella di un caporale dell’esercito, deceduto nel 2001 per una “leucemia mieloide acuta”. Secondo la denuncia dei familiari, che avevano richiesto un indennizzo al ministero della Salute, all’origine della malattia ci sarebbe la somministrazione di undici vaccini in otto mesi. Troppi in troppo poco tempo, a loro parere. La dimostrazione dell’effetto scatenante delle vaccinazioni sarebbe il fatto che la prima epistassi si sarebbe manifestata il giorno dell’ultima vaccinazione: da lì a pochi mesi il giovane è deceduto. Lo scorso 25 novembre con la sentenza n. 26842/20 la Corte di Cassazione ha confermato questo nesso di causalità che era stato sancito nel 2014 dalla Corte di appello di Lecce (sezione Lavoro).

Questa sentenza, però, presenta gravi e clamorose criticità. La prima, e più evidente, è che nella comunità scientifica non esistono studi che affermino una qualche relazione tra le vaccinazioni e i tumori in generale, oltre che le leucemie nello specifico. Ma ci sono anche pesanti anomalie sulla modalità attraverso cui i magistrati sono arrivati a esprimere un giudizio, che cozza non solo con il consenso scientifico ma anche con le evidenze che erano emerse nel processo. L’aspetto più eclatante è che il consulente tecnico d’ufficio (Ctu), ovvero il perito incaricato proprio dai giudici, era arrivato a conclusioni opposte: non c’è nesso di causa-effetto tra le vaccinazioni e la malattia che ha stroncato il militare. L’oncologo di Brindisi Maurizio Portaluri nella sua consulenza escludeva un ruolo anche “di concausa” dei vaccini perché sono assenti sia “il criterio della idoneità qualitativa e quantitativa” (non ci sono cioè evidenze scientifiche che i vaccini possano causare la leucemia) sia “il criterio cronologico” (il tempo intercorso tra le vaccinazioni e la patologia è stato troppo breve): “La leucemia è un processo multistep che richiede un tempo di latenza stimato in termini di almeno 5 anni dall’inizio dell’esposizione”, pertanto il fatto che la malattia sia comparsa immediatamente dopo la vaccinazione esclude il nesso di causalità.

In pratica, ciò che veniva presentato come la prova di colpevolezza dei vaccini è invece la prova della loro innocenza.

Ma su quali basi, allora, la Cassazione ha affermato il contrario? I giudici non hanno condiviso la linea del Ctu (che loro stessi hanno scelto) ma del consulente tecnico di parte, secondo cui nei vaccini erano presenti “metalli pesanti quali mercurio e alluminio, la cui azione cancerogena è indiscussa”. Ma ciò non deve sorprendere, visto che il consulente era il dott. Massimo Montinari, già medico della Polizia di stato e noto antivaccinista. Montinari è un tipo che sostiene la falsa correlazione tra vaccini e autismo (ricordate l’inchiesta della famigerata procura di Trani?) e che per la sua condotta è stato sospeso dall’Ordine dei medici di Firenze: la sanzione è stata confermata in appello proprio qualche mese fa, il 30 settembre. Naturalmente, la tesi di Montinari è un falso che gioca sull’equivoco tra il metilmercurio (neurotossico) e l’etilmercurio (sicuro). Questa seconda sostanza, chiamata Thimerosal, era usata come conservante in alcuni vaccini: ora non è più usata, ma come riporta l’Airc tutti i dati raccolti, sia prima sia dopo il suo utilizzo, smentiscono qualsiasi nesso con l’autismo o le leucemie.

In sintesi: la Corte di appello di Lecce e la Cassazione hanno dato ragione a un antivaccinista e torto al ministero della Salute e alla scienza. Una sentenza che si inserisce nel solco di una consolidata giurisprudenza antiscientifica, dal caso Di Bella a Stamina. E che ha un valore catastrofico durante il Covid e alla vigilia della più importante campagna di vaccinazione della storia recente.

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