CIRINO POMICINO: “SULLA TRATTATIVA STATO-MAFIA NESSUNO FA L’UNICA DOMANDA ANCORA INEVASA

PERCHÉ LA COMMISSIONE ANTIMAFIA E LUCIANO VIOLANTE, CHE LA PRESIEDEVA, NON VOLLERO PIÙ SENTIRE VITO CIANCIMINO CHE AVREBBE AVUTO MOLTE COSE DA DIRE? –

8.8.2022 Dagospia.com lettura2’

NON VOLLERO SENTIRE CIANCIMINO PADRE NEL 1992, DOPO IL SUO ARRESTO, E ALCUNI ANNI DOPO SENTIRONO QUASI PERMANENTEMENTE CIANCIMINO FIGLIO CHE SPIEGAVA LA TRATTATIVA COSÌ COME ALCUNI INQUIRENTI VOLEVANO PROBABILMENTE SENTIRE…”

Lettera di Paolo Cirino Pomicino a Dagospia

Le motivazioni della sentenza sulla trattativa Stato-mafia che ha mandato assolti tutti gli imputati ha detto una parola fine sulla ridicola ricostruzione fatta prima dalla procura di Palermo e poi da alcuni giornalisti esperti di mafia che invece di documentarsi con inchieste scrivono romanzi.

Gli incontri tra i carabinieri Mori e Di Donno e Ciancimino serviva a convincere quest’ultimo a dare indicazioni sul covo di Riina (e a nostro giudizio li ha dati tanto che Riina fu arrestato qualche mese dopo) e di rispondere a tutte le domande che la commissione antimafia presieduta da Luciano Violante gli avrebbe voluto fare. Questa audizione fu preannunciata da Violante alla commissione antimafia tra ottobre e novembre del 1992 come si evince dagli atti parlamentari.

Prima dell’audizione la procura di Palermo arrestò Ciancimino togliendolo dalle mani dei carabinieri e consegnandolo alla polizia di Stato. Violante decise di non fare più quell’audizione pur potendo ascoltare Ciancimino in condizione di detenzione in quanto la commissione aveva ed ha i poteri dell’autorità giudiziaria. Quale aggressione allo Stato poteva fare una trattativa che si concludeva con una audizione pubblica in commissione antimafia del mafioso Ciancimino solo qualche disturbato mentale poteva immaginarlo. Di qui la ridicolaggine di alcune ricostruzioni.

Nessuno però fa l’unica domanda ancora inevasa: perché la commissione e Violante non vollero più sentire Ciancimino che avrebbe avuto molte cose da dire? Non vollero sentire Ciancimino padre nel 1992 ed alcuni anni dopo sentirono quasi permanentemente Ciancimino figlio che spiegava la trattativa così come alcuni inquirenti volevano probabilmente sentire.

Forse sono anche io un disturbato mentale perché penso che chi doveva e poteva fare quella audizione non volle che Ciancimino parlasse con la tutela della commissione. Gli esperti mafiologi che hanno scritto tanti romanzi si sono sempre dimenticati di ricordare alla opinione pubblica la disponibilità di Ciancimino a parlare di tutto dinanzi al parlamento della Repubblica.

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