Cresce il malumore dentro Forza Italia Non si avverte una contrapposizione frontale come in casa democratica: è scontato.

 Infatti, chi non accetta Silvio Berlusconi non resta nel partito, come fanno invece Cuperlo e Bersani e Speranza nel Pd, ma deve andarsene.

 di Marco Bertoncini Italia Oggi 16.6.2016

In casa forzista non si avverte una contrapposizione frontale come in casa democratica: è scontato. Infatti, chi non accetta Silvio Berlusconi non resta nel partito, come fanno invece Cuperlo e Bersani e Speranza nel Pd, ma deve andarsene. Le fughe, da Gianfranco Fini in poi, sono state esuberanti. Chi rimane, non si preoccupa per l'unità di Fi, finora rigorosamente tenuta insieme da Berlusconi, ma pensa alla propria rielezione e al proprio spazio nel partito. In genere, questo spazio è rimasto esiguo, di là delle pompose etichette apposte a incarichi di scarso esito concreto, perché il Cav ha sempre fatto solo quello che ha voluto. Adesso la salute di Berlusconi spinge parecchi esponenti a esternare divergenze e antipatie, che vanno di là del fronte del Nord o della coalizione con la Lega.

Il dramma consiste nel fatto che da anni Berlusconi non riesce a ricostruire, non il centrodestra federato, bensì soltanto l'antica Fi. Emerge così, in molti, la consapevolezza che i rimedi già proposti dal Cav per recuperare seguito elettorale (come la rinascita dei club, e in fondo la stessa riesumazione del nome Fi, per tacere dei tentativi d'intruppare personaggi dalla società civile, in primis imprenditori) si siano dimostrati insufficienti; anzi, sono falliti.

Prende così piede l'ipotesi non di un restauro, un rifacimento, un risanamento del partito (che è sempre stato un non partito), bensì di una costruzione ex novo. Bisognerebbe rimettere in piedi i cocci del centro, prima ancora di affrontare la non facile alleanza con i leghisti. Stanno nascendo intese per presentarsi, quando si potrà, al Cav e chiedergli via libera a questa o quell'ipotesi per una Forza Italia 3. Convincerlo, pur se convalescente, sarà impresa quasi irreale.

Categoria Italia

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