Rcs, i patemi di Mentana e Panerai per Della Valle

L'Opas di Cairo su Rcs ( Corriere ndr) divide due grandi amici di Della Valle: Mentana e Panerai. Che tifavano anche per Urbano e Intesa, in un divertente conflitto di interessi.

di Occhio di lince | 25 Luglio 2016 Lettera 43

.Nella battaglia per la conquista del Corriere della sera, durata mesi, che ha diviso la cordata Bonomi-Nagel da quella Cairo-Bazoli, con quest’ultima vincente, nessuno si è accorto che, defilati, c’erano due giornalisti a cui è battuto forte il cuore fino a rischiare l’infarto.

E cioè Enrico Mentana e Paolo Panerai.

Non so se in tutto questo tempo si siano mai parlati per condividere le loro pene - è probabile, ma va a sapere, l’editore di Milano Finanza (Panarai ndr) è tipo poco socievole e ''Mitraglietta'' non è certo di buon carattere -, ma una cosa è sicura: hanno sofferto, divisi com’erano nelle amicizie che entrambi vantavano nei due schieramenti.

Mentana, come direttore del telegiornale e dei programmi giornalistici di La7, non poteva che tifare per Urbano Cairo, suo editore.

MIRE DI CHICCO SU VIA SOLFERINO. Non fosse altro, al di là dei rapporti di forza, per coltivare in cuor suo la speranza di poter un giorno entrare in via Solferino da direttore.

Ma si sa, uno degli amici più cari di Mentana (in casa sue ha anche festeggiato il suo matrimonio di cui è stato anche testimone)  si chiama Diego Della Valle, e fin da subito - nonostante i suoi trascorsi burrascosi con Mediobanca e Fiat - è entrato a far parte della cordata poi risultata perdente.

Parimenti, il padrone del gruppo Class nonché produttore di vino e olio in Chianti, è talmente amico della famiglia Della Valle da essere sempre al loro fianco allo stadio Artemio Franchi - puntualmente inquadrato dalle telecamere di Sky - a tifare Fiorentina (è anche vicepresidente dei viola, ma chissà se è sempre stato un loro tifoso, visto che è nato a Milano).

Tuttavia molto deve a Banca Intesa, e in particolare al suo amico di sempre Gaetano Miccichè, che nella partita Rcs è stato in primissima fila al fianco di Cairo.

RUVIDO SCONTRO IN TRIBUNALE. Anche per lui, dunque, come per Mentana, si è posto lo spinoso problema del “da che parte stare”.

Che, paradossalmente, si è fatto ancor più spinoso dopo la conclusione delle offerte pubbliche e la vittoria dell’editore nato professionalmente come giovane assistente di Silvio Berluconi.

Eh sì, perché le reazioni dei perdenti hanno trascinato anche lo scarparo marchigiano targato Tood’s-Hogan nel contenzioso - subito risoltosi negativamente, peraltro - contro l’Opas di Cairo.

Scelta accompagnata anche da dichiarazioni - come sempre capita quando l’uomo dai grandi foulard e dai mille braccialetti polemizza - a dir poco ruvide, che hanno inevitabilmente creato imbarazzo ai due giornalisti dal cuore diviso.

Mentana, saggiamente, si è tenuto basso.

Aveva rilasciato qualche intervista all’inizio della partita, quando Cairo era andato in vantaggio e lui aveva suggerito di aspettare il 90esimo minuto e anche il recupero prima di dichiarare vincitori e vinti.

Nello stesso tempo ha tenuto i rapporti con Della Valle, ma in maniera molto discreta, evitando di commettere un errore che con il diffidente Cairo - chiedere alla psicologa Vera Slepoj, sua terapeuta-amica, che lo conosce bene, se non è questo un tratto forte del suo carattere - sarebbe risultato esiziale: proporsi come anello di congiunzione.

Poi, silenziosamente, è sparito.

ARBITRO (QUASI) IMPARZIALE. L’altro, nel suo settimanale ''Orsi&Tori'' di Milano Finanza, non ha invece resistito alla tentazione di dire la sua e di fare l’arbitro imparziale, scrivendo che la «gara tra gentleman» (sic) si è inopinatamente trasformata in una zuffa con l’uso della carta bollata (Consob e procura della Repubblica).

Da vecchio saggio (?), l’estensore di ''Orsi&Tori'' ricorda che passare la contesa dal mercato alla magistratura significa camminare in un campo minato, «per tutti», tiene a precisare con un che di paternalistico.

RUFFIANATA PRO-MAGISTRATI. Poi, della serie mettiamo le mani avanti e teniamoci buoni i magistrati, ricorda che per fortuna a capo della procura di Milano c’è oggi un uomo competente, Francesco Greco, anzi il magistrato più esperto d’Italia in materia finanziaria ed economica (una ruffianata che nemmeno Guido Rossi...).

Ma è il passaggio su Intesa e Miccichè che ci dice come l’uomo sia passato, seppur tra mille prudenze, dalla parte del vincitore.

Chissà se a campionato ripreso lo vedremo ancora in tribuna seduto tra i fratelli Della Valle.

(*) Con questo “nome de plume” scrive su Lettera43.it un protagonista e osservatore delle più importanti partite del potere politico ed economico-finanziario italiano.

Categoria Italia

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